Incremento della Tari, Rusconi: “Sgradito regalo di fine mandato”

Tariffa dei rifiuti “aumentate del 20% in appena 2 anni”
Con il voto contrario di tutte le forze di opposizione, il consiglio comunale di Santa Croce sull’Arno ha approvato l’ordine del giorno che prevede un incremento della tassa sui rifiuti.
“Correva l’anno 2012 – ricorda il consigliere comunale Marco Rusconi -, quando l’amministrazione comunale illustrava alla cittadinanza, in ripetuti ed estremamente partecipati incontri pubblici, l’introduzione del sistema di raccolta porta a porta. Un sistema di raccolta che all’epoca costava la cifra esorbitante di circa 2 milioni di euro ma che, a detta degli esperti in materia, avrebbe portato nell’immediato futuro a grossi vantaggi, incluso un costo inferiore del servizio derivante dalla valorizzazione dei rifiuti che questo sistema avrebbe permesso.
Oggi, a distanza di molti anni, ci troviamo di fronte ad uno scenario ben diverso da quella che era la narrazione iniziale. Nonostante il nostro comune abbia una percentuale di differenziazione del 70%, al di sopra della media regionale grazie al comportamento virtuoso dei santacrocesi, il costo del servizio si è vertiginosamente impennato e, a cascata, i costi della tariffa che sono ricaduti sulle nostre spalle.
Il passaggio al gestore unico quali vantaggi ha portato per la cittadinanza? Fin dal primo giorno siamo stati molto scettici in merito questa operazione, il dibattito politico RetiAmbiente si RetiAmbiente no è stato caratterizzato da una differenza di vedute tra chi voleva un sistema centralizzato e chi ha sempre sostenuto che con il sistema centralizzato ci saremmo staccati troppo dai territori e dalle loro singole esigenze, come abbiamo sempre sostenuto noi dell’opposizione. In pratica di fronte al dubbio se creare una unica mega holding o tenere attive le varie società che fino ad oggi hanno gestito il servizio, si è ben pensato di trovare una terza via puntando su entrambe.
Si è lasciato tutto come prima ma sotto il cappello del gestore unico, è restato tutto invariato ma abbiamo creato una mega società in più. In buona sostanza, il servizio di raccolta ha continuato a farlo Geofor diventando una società satellite di RetiAmbiente, svuotata dei poteri centrali, ma con un apparato amministrativo rimasto anche in termini direzionali e tutti i conseguenti effetti in termini di costi. Più aziende, più consigli di amministrazione, più poltrone. Risultato, i costi della raccolta rifiuti e le rispettive tariffe Tari sono andati, come avevamo infaustamente predetto, alle stelle.
Per capire di quanto è aumentato il costo della spazzatura negli anni è doveroso ricordare, che dai famosi 2 milioni di costo del servizio al momento della sua entrata in vigore, dopo una serie infinita di aumenti annuali, siamo arrivati a portare questo costo a 2.884.865 euro nel 2023, cifra portata a 3.161.524 euro per il 2024 e, come se non bastasse, si prevede già portare questa cifra a 3.464.714 euro nel 2025.
Considerando che il costo del servizio deve essere integralmente coperto, per legge, dalle entrate delle tariffe Tari, significa apportare un aumento alle tariffe stesse del 20% in appena 2 anni. Uno sgradito regalo di fine mandato del quale avremmo fatto volentieri a meno”.