Testai presenta un esposto in prefettura: “Consigli comunali da remoto, non applicata la normativa”

Il capogruppo di Forza Italia passa all’attacco dopo il diniego del segretario comunale
“Dispiace constatare che la ‘rivoluzione gentile’ sbandierata dal nuovo sindaco, passi dalla prevaricazione dei diritti dei consiglieri di minoranza”. Così il capogruppo di Forza Italia Simone Testai che passa all’attacco dopo il diniego a partecipare da remoto alla seduta del consiglio comunale del prossimo 1 luglio. Situazione che ha spinto Testai a fare un esposto alla prefettura.
“Nell’incontro tra sindaco e consiglieri, avvenuto il 18 giugno, esposi al sindaco l’impossibilità di presenziare fisicamente al consiglio del 1 luglio. Tuttavia, vista la presenza di un apposito regolamento – spiega Testai -, ho chiesto in data 27 giugno di poter partecipare da remoto, secondo appunto quanto previsto dell’articolo 6 comma 1 del Regolamento per la disciplina delle sedute consiliari e delle loro articolazioni interne del Consiglio comunale in modalità telematica. A tale richiesta è giunta in data odierna la risposta del segretario comunale che adduce impossibilità tecniche nello svolgimento da remoto della seduta di consiglio comunale”.
“Tale risposta, che non tiene conto del fatto che già in data 24 maggio si è svolta la commissione garanzia e controllo in modalità mista, nel rispetto dello stesso regolamento che chiedo di applicare – sostiene Testai -, non è fondata da articoli di regolamento o leggi, ma da pareri interni a commissioni, propedeutiche ad un regolamento (appunto quello sulla modalità da remoto e mista) che tali rimangono commenti”.
“Per tale motivo, visto che già in passato l’interpretazione che abbiamo dato in modo letterario ai regolamenti comunali, interpretati dal presidente del consiglio e dal segretario comunale si è rilevata quella autentica come da pareri della prefettura, onde evitare la negazione dei più elementari diritti di rappresentanza dei consiglieri comunali, abbiamo fatto esposto alla prefettura per il disbrigo della questione”.