Castelfranco celebra la Liberazione e in piazza arrivano i bersaglieri

Appuntamento per sabato (21 settembre): al mattino le celebrazioni per la memoria dell’eccidio del padule di Fucecchio
Arrivano i bersaglieri sabato (21 settembre) a Castelfranco di Sotto, la fanfara del corpo di fanteria che fece la storia del Risorgimento.
Il primo appuntamento è alle 9,30 ai loggiati del municipio, dove inizieranno gli interventi per la celebrazione della memoria delle vittime dell’eccidio del padule di Fucecchio dove Castelfranco pagò con la vita di 3 suoi concittadini. È prevista la deposizione di corone d’alloro, l’intervento dell’amministrazione comunale e degli esponenti della associazioni, tra cui l’Anpi. Le celebrazioni per la memoria continueranno alle 10,30 quando è prevista la deposizione di una corona d’alloro al cippo di piazza Caduti per la Libertà. Durante le celebrazioni verrà ricordato anche la Liberazione di Castelfranco di Sotto da parte degli Alleati avvenuta il primo settembre 1944. Il pomeriggio alle 17 in piazza Garibaldi invece arriveranno a Castelfranco di Sotto con il loro tipici cappello piumato i Bersaglieri. La manifestazione nasce per celebrare il secolo di vita dell’associazione nazionale Bersaglieri a cui aderiscono ex militari del corpo e simpatizzanti. Insieme a loro sabato pomeriggio sarà presente a Castelfranco anche la fanfara dei bersaglieri, uno dei corpi musicali militari più famosi d’Italia. A guidare la manifestazione sarà il cavalier Sergio Pasqualetti, capitano in congedo.
Il programma della giornata prevede alle 17 la partenza del corteo dal Monumento ai caduti di piazza Garibaldi. Poi la fanfara dei Bersaglieri, accompagnerà i partecipanti lungo le vie del centro storico per raggiungere poi piazza Bertoncini. Qui è previsto il concerto della fanfara. Un’occasione imperdibile per ascoltare dal vivo le melodie che hanno accompagnato la storia del nostro Paese.
I Bersaglieri, corpo militare istituito dal generale La Marmora il 18 giugno 1836, sono stati protagonisti delle vicende del nostro Paese, dalle guerra risorgimentali, il corpo di fanteria leggera appena costituiti ebbe il battesimo del fuoco a Goito nella prima guerra d’indipendenza, fino a fatti più recenti. Da subito l’azione militare dei bersaglieri si caratterizzò per la rapidità di movimento e per la capacità di tiro, infatti vennero equipaggiati fin dalla fondazione con un fucile a canna rigata, considerato di precisione per il tempo. Il corpo istituti da Alessandro La Marmora e caratterizzato per le piume nere in gergo detto Vaira, dal nome del primo soldato che lo indossò, incrociò le sorti della grande storia a Porta Pia dove proprio i bersaglieri ebbero l’incarico di aprire la breccia e combattere contro gli “zuavi” del Papa, operazione che porterà all’annessione di Roma al Regno d’Italia. Non solo, qualche anno prima Cavour li inviò come corpo di spedizione in Crimea, dove il sacrificio dei giovani fanti restituì il prestigio all’Italia sui tavoli della diplomazia, dove si definiva il futuro dell’Europa moderna. I bersaglieri poi presero parte alle guerre coloniali e nella seconda guerra mondiale. Oggi è diventato un corpo di specialisti onorato e rispettato anche all’interno dell’esercito.
“Il nostro corpo – spiega Sergio Pasqualetti – dell’associazione di Montopoli, è il più decorato d’Italia e siamo probabilmente il corpo che ha pagato il più alto tributo di sangue nella sua storia con oltre 100mila caduti in operazioni militari. Abbiamo più volte partecipato a operazioni militari che hanno fatto la grande storia, quella d’Italia e d’Europa. Di questo e di molte altre cose poi parlerò durante l’evento previsto a Castelfranco di Sotto dove avrò l’onore di rappresentare l’associazione di Montopoli”.