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“Il tesoretto” nel resoconto di gestione divide maggioranza e opposizione

30 aprile 2025 | 20:39
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“Il tesoretto” nel resoconto di gestione divide maggioranza e opposizione

Santa Maria a Monte Viva e Pd propongono di usarlo per abbassare le tariffe, per Del Grande mancano “tempi e modi”. Vanni va da solo

E’ ancora botta e risposta a Santa Maria a Monte fra maggioranza e opposizione, ancora una volta sui temi del bilancio. E’ stato votato infatti, lunedì sera, il resoconto di gestione per il 2024, documento che rende conto della gestione finanziaria dell’anno precedente certificando le entrate e le spese effettivamente incassate e sostenute. “Non sorprendono più ormai i tentativi, da parte della consigliera di minoranza Parrella, di demonizzare l’attuale amministrazione di questo Comune” dice la sindaco Manuela Del Grande a margine del consiglio, finito con un voto a maggioranza nel corso del quale però, come avvenuto in febbraio, il consigliere comunale indipendente Luca Vanni ha deciso di astenersi e non seguire la giunta.

TESORETTO

Tema del dibattere i soldi ‘spendibili’, una sorta di tesoretto, che secondo gli esponenti della lista di minoranza Viviamo Santa Maria a Monte, ex sindaca Parrella in primis, la maggioranza avrebbe ‘scoperto’ solo adesso. “Vi siete accaniti sui cittadini per fugare le vostre insicurezze nella gestione del comune. Dite di avere paura di cause, contenziosi, emergenze, imprevisti e la vostra è una paura così grande da fare cassa sulla pelle dei cittadini – il commento di Parrella –. Sindaco e giunta hanno ripetuto continuamente, per tutto il 2024, che il Comune non aveva soldi. Le casse erano vuote e non si poteva far nulla, che si trattasse di danni del maltempo, di garantire esenzioni per la Tari, per il suolo pubblico, per le manutenzioni ordinarie. Peccato che il risultato di amministrazione parli di 4 milioni e 580mila, che al netto del fondo per i crediti di dubbia esigibilità diventano 3 milioni di euro, che al netto ancora di tutti i vincoli portano ad una cifra spendibile di 229mila euro per il bilancio corrente, più 54mila per gli investimenti e ancora 163mila euro sempre vincolati ma spendibili. In altre parole ci sono 450mila euro da poter spendere. Questo significa che il Comune non è stato in grado di spendere i soldi che erano in bilancio, ma contemporaneamente si impegnava due mesi fa in un’operazione per aumentare tutto: tasse, tariffe, asili, mensa, trasporto”.

LA RISPOSTA DEL SINDACO

“La favola che Parrella vorrebbe raccontare alla cittadinanza è che l’amministrazione non si fosse accorta di soldi in avanzo e che abbia scelto volontariamente di alzare le imposte, a discapito dell’intera popolazione – scrive il sindaco –. Ovviamente, tutto questo non corrisponde al vero. Il motivo è molto semplice: l’avanzo a cui fa riferimento Parrella deriva dalla riduzione, avvenuta nell’anno 2024, del così detto ‘Fondo Crediti di dubbia esigibilità’. Si tratta di un fondo che, come previsto dalla normativa nazionale, il Comune accantona per sopperire a eventuali mancate riscossioni: un ‘bacino di emergenza’, che evita al Comune di trovarsi ad affrontare spese impreviste, laddove alcune entrate (la cui esigibilità è incerta, appunto ‘dubbia’) non dovessero verificarsi. La riduzione, nel corso dello scorso anno, del Fondo Crediti di dubbia esigibilità, è stata frutto dell’ottimo lavoro dei nostri uffici che, su spinta di quest’amministrazione, ha portato avanti iniziative di riscossione e accertamento di dovuti, raggiungendo risultati inediti negli ultimi anni. Questo ha determinato i 229mila euro (+ 54mila per investimenti) di avanzi prima citati.

Si tratta di fondi che, tuttavia, non potevano essere noti in fase di stesura del bilancio di previsione 2025, in quanto sono stati rivelati dalla procedura cosiddetta di ‘riaccertamento dei residui’, che appunto va a confrontare anche le entrate ‘di dubbia esigibilità’, previste con quelle effettivamente riscosse. L’ottima attività di riscossione promossa e portata avanti da quest’Amministrazione, ha quindi permesso di accantonare degli avanzi che, però, in sede di elaborazione del bilancio di previsione 2025, non erano ancora noti e che non potevano assolutamente essere dati per scontati. Analogamente, per quanto riguarda i 163mila da poter usare per investimenti, questi derivano in parte da economie su lavori pubblici e in parte da entrate, realizzatesi alla fine dell’anno 2024 e, pertanto, non ascrivibili al bilancio 2024 poiché il termine ultimo per poter effettuare variazioni al bilancio 2024 è perentoriamente la data del 30 novembre dell’anno in corso, per cui la normativa vuole che dette somme confluiscano nell’avanzo.

Quindi, al contrario di quanto annunciato da parte di chi questa teoria dovrebbe conoscerla più che bene dopo 10 anni di governo del Comune, da sommarsi ad altrettanti anni di amministratrice, questa Amministrazione era ben consapevole del proprio operato e delle scelte effettuate a ragion veduta. Nessuna incertezza e nessuna paura, bensì la consapevolezza di ciò che è in essere di cui Parrella ne è a conoscenza. E’ solita l’ex Sindaca ‘mettere in bocca’ ciò che gli altri non hanno mai affermato”.

LA PROPOSTA DELLE OPPOSIZIONI

Dalle osservazioni delle consigliere di minoranza era nato un testo, presentato in consiglio, che erano pronti a votare anche i membri del Partito Democratico e della sinistra, per usare tale ipotetico “tesoretto” per abbassare il carico fiscale. Nello specifico “riduzione del 5% sulla Tari per cittadini e attività”, ma anche “esenzione completa ai commercianti del centro storico per il 2025” e “riduzione del 30% per famiglie con 3 minori a carico ed un Isee da stabilire”. Proposte che alla fine non hanno visto il favore della maggioranza, anche se il tempo a disposizione per eventuali modifica delle tariffe scade il 30 giugno. Opzione, anche questa, rifiutata dalla maggioranza. “Quanto alla proposta – scrive il sindaco – riprendo quanto detto dal Capogruppo di Fratelli d’Italia Bontà in consiglio comunale. Il nostro voto contrario alla proposta portata avanti dalla minoranza deriva dal fatto che così presentata, per i tempi e i modi, è semplicemente non accettabile. Come amministratori, abbiamo il dovere di prendere decisioni che garantiscano stabilità e tutela delle finanze dell’Ente. Approvare la proposta della consigliera Parrella senza prima effettuare le dovute valutazioni tecniche e, soprattutto politiche, sarebbe stato un atto irresponsabile. Questa maggioranza fa politica all’insegna di serietà e responsabilità ed è così che sono stati condotti i primi anni di legislatura, in base ai quali intendiamo portare avanti”.

LO STRAPPO

Ciascuno si è votato il suo, alla fine. Con la significativa eccezione di Luca Vanni. “Ribadisco come a febbraio la mia fiducia nella squadra di cui faccio parte auspicando che si potessero adottare delle misure correttive già con le prossime variazioni di bilancio – ha detto –. Rispetto a ‘ieri’ abbiamo strumenti e margini per correggere, ricalibrare, rivedere alcune scelte fatte nei mesi scorsi. Non significherebbe fare un passo indietro, ma è segno di maturità politica. Invito la maggioranza a finalizzare quei soldi o parte di questi, nel rivedere in maniera significativa quelle scelte fatte nel recente passato”.