Omicidio, testimone ha sentito gli spari: 3 sequenze da 2 foto

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I carabinieri del comando provinciale di Pisa stanno interrogando oggi 12 novembre un uomo che potrebbe fornire elementi utili a risolvere il giallo di via di Dietro a Casteldelbosco di Montopoli Valdarno. Non è escluso che l’uomo possa essere in qualche modo coinvolto nella vicenda, ma questo non significa che sia quello che ha sparato (Omicidio Casteldelbosco, in caserma arriva il Procuratore).

I carabinieri, intanto, stanno anche lavorando alla ricerca di indizi utili a risolvere il caso, ma al momento non vi sono elementi nuovi per quanto trapela dalle forze dell’ordine. Gli investigatori dell’Arma, già nella nottata di sabato, avevano sentito tutti i vicini di casa che avevano rintracciato, ma una sola persona avrebbe fornito notizie utili per capire qualcosa di più della vicenda. Secondo quanto riferito dalla donna che abita nella zona, Giuseppe nella giornata di venerdì 9 novembre, era rincasato prima del solito intorno alle 15, l’aveva salutata e si era chiuso in casa come faceva sempre: “Io ero sulla porta di casa e dopo averlo salutato ho proprio sentito che chiudeva la porta a chiave. Poi più niente. Nessun rumore per tutto il giorno. Intorno alle 20, ricordo che era in onda il tg2 della Rai, avevo appena cenato e mi stavo preparando per portare fuori il cane, quando ho sentito due colpi. Sul momento ho pensato che fossero petardi o martellate, mi sono affacciata e non ho visto niente, sono tornata in casa e ho chiuso la porta. Poi ho nuovamente sentito altri due colpi come i precedenti e poi altri due: tre serie di questi colpi a distanza di circa un minuto e mezzo o due l’una dall’altra. Quando sono uscita, circa 10 o 15 minuti dopo per portare fuori il cane, non ho notato niente di strano”.
L’assassino quindi, sulla base della testimonianza della donna, dovrebbe aver bussato e Giuseppe gli avrebbe aperto. Poi l’ospite lo avrebbe freddato con tre scariche da due colpi ciascuna, con un’arma che non ha rilasciato bossoli, forse un revolver o con – anche se sembra più improbabile –  un’arma lunga di piccolo calibro che caricherebbe quindi solo due colpi. Logico dedurre che, quindi, i primi colpi sarebbero stati quelli fatali visto che la donna continua dicendo: “Dopo i primi due colpi, quando mi sono affacciata, non ho sentito niente, né urla di dolore, rumori di colluttazione, un silenzio tombale e nel vicoletto sembrava tutto in ordine, al solito. Per questo ho subito scartato l’ipotesi che fossero petardi e ho pensato che Giuseppe stesse facendo dei lavori con il martello o con altri strumenti che potevano emettere quel rumore”.
Per ora rimane un giallo senza soluzione la morte di Giuseppe Marchesano, il ragazzo freddato con sei colpi di arma da fuoco, quasi sicuramente di piccolo calibro nella serata di venerdì scorso nella sua abitazione di Casteldelbosco in via di Dietro. I carabinieri che hanno avviato le indagini solo nella serata di sabato intorno alle 20, dopo che gli amici dopo un giorno che chiamavano Giuseppe al telefono senza avere risposta, nella serata di sabato sono andati a cercarlo, trovandolo morto nella sua piccola abitazione. Gli investigatori, i primi rilevi li hanno fatti nella nottata tra sabato e domenica e nella mattinata di ieri sono tornati sul luogo del delitto per fare nuovi approfondimenti. Nella casa non sarebbero stati trovati i bossoli dell’arma con cui è stato ucciso Giuseppe. Per il momento gli inquirenti escludono un coinvolgimento con il mondo della droga o che si possa trattare di un omicidio passionale. Per tutta la domenica hanno ascoltato parenti e amici cercando di tracciare il profilo psicologico e sociale della vittima alla ricerca di indizi che li potessero mettere sulle tracce d’assassino. Da stamani stanno lavorando anche sul telefono e sul pc di Giuseppe e nella gioranta di oggi il pubblico ministero che coordina le indagini svolte dal nucleo investigativo di Pisa dei carabinieri conferirà l’incarico per l’autopsia al medico legale e probabilmente chiederà altre perizie. Con i risultati dell’autopsia sarà possibile sapere qualcosa di più sulla morte del 27enne. A cominciare dal calibro dell’arma con cui è stato freddato e forse emergeranno anche elementi utili a comprendere la dinamica dell’omicidio. In serata sul corpo del ragazzo sarà effettuata una tac, per capire qualcosa di più sulla traiettoria dei colpi. 

Gabriele Mori


 

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