Coronavirus, due circolari per chiarire come uscire con bambini e persone con disabilità intellettuale
Lo conferma una circolare regionale per prevenire e gestire emergenze comportamentali
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In effetti non c’è nessuna novità. Perché brevi passeggiate in solitaria, entro i 200 metri dalla propria abitazione e senza assembramenti, erano già consentite. Gli entusiasmi, però, sono gli stessi di fine quarantena ed è questa la preoccupazione vera, perché la regola di stare a casa vacilla sempre un po’ quando c’è una piccola concessione.
Invece è proprio sullo stare a casa che si basa la circolare del Viminale che ha chiarito che i bambini possono uscire per una breve passeggiata, insieme a un solo genitore, mantenendo la distanza minima da casa e senza creare assembramenti né raggiungere i giochini al parco. Non possono fermarsi a giocare con altri bambini o uscire con palloni o bici: solo una breve passeggiata a piedi, che è attività motoria e che può essere consentita se il bambino (non il genitore) è in sofferenza.
Diverso è il discorso per le persone con gravi forme di disabilità intellettiva, che possono uscire di casa con un accompagnatore ma nel rispetto obbligatorio delle stesse regole. Lo spiega, questa volta, una circolare regionale inviata ieri 30 maggio a prefetti, Asl e associazioni, a firma dell’assessore alla salute Stefania Saccardi, fornisce alcune indicazioni sulle uscite e gli spostamenti delle persone con gravi disabilità intellettive, disturbi dello spettro autistico o patologie psichiatriche ad elevata necessità di supporto per prevenire e gestire emergenze comportamentali.
Le uscite saranno, dunque, consentite solo con l’assistenza di un accompagnatore, limitate allo stretto necessario e nel rispetto delle misure di prevenzione raccomandate (distanza interpersonale, utilizzo di dispositivi di protezione individuale).
“Fatto salvo il rispetto delle norme attualmente in vigore per il contenimento dell’epidemia su tutto il territorio regionale e da parte di chiunque – chiarisce l’assessore Saccardi -, abbiamo ritenuto opportuno disciplinare le uscite e gli spostamenti di queste persone che, senza le attività sociali, scolastiche e riabilitative a cui sono abituati, possono scivolare verso stati d’ansia, di iperattività o di agitazione emotiva, che possono mettere in pericolo la loro incolumità e quella dei loro conviventi. Le uscite potranno esserci solo a determinate condizioni, che vanno assolutamente rispettate”.
Riguardo all’accompagnatore, la Circolare precisa che: “Avrà cura di portare con sé l’apposita autocertificazione dello stato di necessità, prevista dalla attuale normativa e una specifica certificazione da richiedere al medico specialista di riferimento (neuropsichiatra infantile o psichiatra o specialista della riabilitazione) che indichi la necessità di effettuare brevi uscite nell’ambito del Comune di residenza”.
Resta fermo il divieto assoluto di muoversi dalla propria abitazione, sia per la persona interessata che per l’accompagnatore, in presenza di una sintomatologia febbrile o respiratoria, in caso di positività al virus o se si è in quarantena domiciliare.
La circolare del Viminale inviata ai prefetti su spostamenti e assembramenti oggi 31 marzo, invece, chiarisce che i bambini possono uscire con un genitore. E’ consentito “camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione“.
La circolare chiarisce comunque che resta fermo il divieto di assembramento e l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro da ogni altra persona”.
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