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Ambiente, dalla Regione due piani per promuovere lo sviluppo sostenibile

Il Piano regionale per l’economia circolare sarà focalizzato sul recupero e sul riciclo della materia, il Piano regionale per la transizione ecologica sulla lotta ai cambiamenti climatici

Un focus sull’importanza di misurare il livello di sostenibilità, di quantificare gli impatti ambientali di azioni, prodotti ed interventi, con l’obiettivo di prendere decisioni, fare scelte e attuarle concretamente. E’ stato questo il tema centrale del webinar che si è tenuto oggi pomeriggio dal titolo Strumenti per un’efficace gestione per gli impatti ambientali: focus su Lca, Ghg ed economia circolare, organizzato dall’associazione della piccola e media impresa Confapi Pisa e del Tirreno in collaborazione con Sgs Italia. Tra i relatori anche l’assessora all’ambiente Monia Monni.

“Rispetto al tema legato alla necessità di misurare il livello di sostenibilità e l’impatto di ciò che produciamo e facciamo – ha spiegato Monni – va sottolineato un salto di qualità rispetto al passato. In questa fase di trasformazione e transizione diventa importante capire e quantificare l’impatto in termini ambientali degli investimenti che ci apprestiamo a fare. Un approccio introdotto anche dall’agenda 2030 e che la Toscana ha adottato col proprio rapporto di posizionamento, strumento attraverso il quale, grazie a una base dati di 69 indicatori individuati dalla scuola Sant’Anna, è possibile misurare la distanza dai target di sviluppo sostenibile”.

“Il confronto di oggi – ha proseguito l’assessora – si basa su strumenti di valutazione che rivestono per la Toscana una forte rilevanza e che, in qualche modo, sono strettamente legati al nostro stesso concetto di sviluppo sostenibile, di economia circolare e transizione ecologica. Due i piani su cui siamo impegnati. Da un lato quello di gestione dei rifiuti, che si chiamerà Piano regionale per l’economia circolare e che sarà focalizzato sul recupero e sul riciclo della materia. Obiettivi prioritari: raggiungere entro il 2025 almeno il 55 per cento di riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti urbani, no a nuovi termovalorizzatori e no a nuove discariche. Dall’altro il Piano regionale per la transizione ecologica, che vogliamo proporre come prima regione in Italia e che come obiettivo trasversale pone la lotta ai cambiamenti climatici. Vorremmo prevedere un sistema di contabilizzazione delle emissioni che permetta di stilare un vero e proprio bilancio emissivo, una sfida scientifica che affronteremo insieme a Ispra, Arpat, consorzio Lamma e università”.

Strumenti di misurazione, valutazione e gestione degli impatti ambientali utilizzati perciò per accompagnare e supportare la scelta della Toscana. “Una scelta – ha concluso Monni – che vuole chiarire il nostro concetto di sviluppo: sostenibilità e circolarità devono essere i parametri su cui misurare ogni azione di governo. E non intendo solo quelle energetiche o quelle più direttamente legate ai rifiuti, ma anche tutte quelle che hanno a che fare con le infrastrutture, i servizi, le politiche industriali e quelle agricole. La sfida di questa legislatura è quindi attuare questi principi trasformandoli in azioni concrete”.

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