Diritti

Caporalato in agricoltura, prorogato il protocollo sperimentale

12 gennaio 2024 | 16:46
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Caporalato in agricoltura, prorogato il protocollo sperimentale

Lo strumento contribuisce a innalzare i livelli di legalità e di salute e sicurezza sul lavoro in agricoltura

E’ stato prorogato di un anno il “Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura”, lo strumento con il quale la Regione Toscana, con gli altri firmatari, contribuisce a innalzare i livelli di legalità e di salute e sicurezza sul lavoro in agricoltura.

Firmato nel 2021 da Regione Toscana, Ispettorato interregionale del lavoro di Roma, direzione regionale Inps, direzione regionale Inail, Cgil Toscana, Flai Cgil Toscana, Cisl Toscana, Fai Cisl Toscana, Uil Toscana, Uil Uila territori toscani, Coldiretti Toscana, Cia Toscana, Confagricoltura Toscana, l’Agci Toscana, la Lega regionale Toscana cooperative e mutue e la Confcooperative Toscana, il protocollo impegna le istituzioni e le parti sociali coinvolte, ognuna nell’ambito delle proprie competenze, a proseguire gli impegni assunti con il protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, sottoscritto nel 2 016, e a operare sul territorio regionale per contrastare lo sfruttamento lavorativo in agricoltura e il connesso fenomeno del caporalato.

Tre gli assi principali su cui ci si muove: attivare interventi coordinati tra gli organismi pubblici di controllo e quelli paritetici di prevenzione, anche attraverso la condivisione delle banche dati e delle risorse utili a rendere più efficiente ed efficace l’azione di vigilanza nel settore agricolo; promuover e azioni concrete a garanzia delle condizioni di legalità nonché di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore agricolo, anche mediante misure di semplificazione amministrativa, valorizzino e incentivino le attività economiche del settore agricolo e i prodotti d’eccellenza delle imprese che operano in condizioni di legalità e sicurezza.

“La proroga di questa intesa preziosa – afferma la vicepresidente della Regione e assessora a agricoltura e sviluppo rurale Stefania Saccardi – consente un consolidamento dell’impegno che abbiamo avviato contro lo sfruttamento della manodopera illegale e conferma la direzione intrapresa verso un sistema produttivo agroforestale sempre più responsabile e un lavoro agricolo con maggiori tutele e dignità. Grazie a questo grande lavoro di squadra condotto assieme al tavolo regionale, continuiamo a offrire a chi fa impresa in agricoltura la possibilità di agire con maggiore consapevolezza e serenità”.

“Dove c’è legalità c’è maggiore salute e sicurezza dei lavoratori e di chi fa impresa”, commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini. “Questo documento dà un contributo fondamentale per qualificare e tutelare il lavoro nelle nostre campagne e diffondere una più ampia cultura della sicurezza. E’ un importante strumento di prevenzione, che consente ai datori di lavoro di acquisire maggiore consapevolezza di quanto è necessario fare per tutelare i diritti dei lavoratori. Proseguiranno controlli e ispezioni per il rispetto delle norme ma il coinvolgimento e la collaborazione dei datori di lavoro sono fondamentali per un effettiva riduzione degli infortuni e delle malattie professionali”.

“La Toscana sappiamo che non è immune da fenomeni di caporalato e sfruttamento – dice l’assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini – e per questo il rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori è oggetto costante della nostra attenzione. Prorogando questo importante protocollo di intesa contribuiamo a diffondere e rafforzare consapevolezza e svolgere una funzione di prevenzione e controllo nel settore agricolo, per innalzare gli standard di qualità e dignità del lavoro”.