Amianto, le fibre scompaiono dall’acqua di S.Croce

E’ scontro sui numeri tra l’Unione inquilini del Valdarno inferiore e il comune di Santa Croce sull’Arno. Il tema del dibattito è sempre la questione della condutture idriche in amianto e la possibile presenza di fibre nelle acque.

Nel gioco di numeri e cifre (leggi anche: Amianto nelle acque Unione inquilini lancia petizione) ora il comune annuncia i risultati della analisi fatte a novembre e dicembre 2015 sulla ricerca delle fibre di amianto, che potrebbero essere rilasciate dai tubi dell’acquedotto e arrivare direttamente nel bicchiere dei cittadini. Secondo il comune la presenza della fibre di amianto è nulla, insomma nell’acqua di Santa Croce non ci sono fibre di amianto nonostante parte delle condutture sia ancora costituita da tubi di amianto-cemento.
“I nuovi rilievi realizzati il 26 novembre ed il 28 dicembre 2015, hanno evidenziato la totale assenza di fibre di amianto su tutti i punti di campionamento” spiegano negli uffici ci comunali. “Ricordiamo – aggiungono poi – che uno dei precedenti rilievi realizzato nel mese di luglio 2015 aveva evidenziato la presenza di fibre di amianto per un valore di 70mila fibre per litro ( 100 volte meno della soglia rindicata come rilevante) in una conduttura del nostro capoluogo”.
“Appena resi pubblici i dati dei campionamenti, – precisa il sindaco Giulia Deidda parlando anche a nome dell’assessore all’ambiente Baldacci – la nostra amministrazione (come riscontrabile con le richieste del 2 dicembre 2015 e del 27gennaio 2016 ndr) si era immediatamente attivata nei confronti dell’autorità idrica toscana richiedendo che venisse valutata prioritariamente la sostituzione dei tratti di tubazioni relativi al punto di campionamento, nell’ottica della prevenzione”.
“Per quanto concerne i rischi da ingestione di fibre di amianto disperse nelle condutture – dicono ancora gli amministratori santacrocesi -, nel mese di maggio 2015 l’Istituto superiore della sanità, che è il massimo organo di riferimento in Italia, ha emesso un documento, sulla base di studi internazionali, nel quale si indicano 7 milioni di fibre come valore soglia per il parametro amianto (per litro ndr, da precisare inoltre che non si tratta di un valore di allerta, ma di un indicatore secondo l’Ait). A testimonianza dell’elevato interesse di Autorità idrica su questo tema possiamo anche dire che, è stato assegnato un dottorato all’università di Pisa per approfondire le problematiche legate alla presenza di particolari inquinanti nelle tubazioni di distribuzione dell’acqua potabile, così da accrescere ulteriormente le conoscenze scientifiche a disposizione dei gestori”.
“L’impegno dell’amministrazione – conclude il sindaco – nei confronti di questo tema resta comunque alto, continueremo a prestare particolare attenzione ai risultati dei monitoraggi periodici e chiederemo approfondimenti e piani di programmazione e di intervento a chi di competenza”.

 

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