Santa Croce multietnica: seconda in Italia per stranieri a scuola foto

Davanti a Santa Croce c’è solo il comune di Baranzate, in provincia di Milano, dove ogni 100 studenti 53 sono stranieri. Segue a ruota l’istituto comprensivo della cittadina conciaria, che si classifica al secondo posto in Italia per la presenza di alunni stranieri, seguito qualche posizione più in basso da Fucecchio e Campi Bisenzio. Lo dicono i dati nazionali raccolti del Ministero dell’istruzione e dalla fondazione Ismu.
Non solo il il 40,8 per cento dei bambini sotto i 6 anni ha cittadinanza straniera.

Dati che sono stati illustrati ieri 21 marzo da Mario Rotonda dell’associazione Arturo, durante il primo appuntamento del progetto “Comunica”, organizzato dal comune di Santa Croce e dell’Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali per la settimana contro il razzismo. Un’occasione di approfondimento per trasmettere il valore positivo della diversità, in un distretto che ormai da decenni ha fatto dell’accoglienza uno dei suoi tratti distintivi. Ospitato nella sala parrocchiale Giovanni XXIII con il titolo “Il valore dell’immigrazione: analisi socio-economica del fenomeno migratorio locale e nazionale”, l’incontro ha visto la partecipazione di Enrico Di Pasquale della fondazione Leone Moressa, che ha presentato il Rapporto 2016 sull’economia dell’immigrazione e Francesco Paletti della Caritas Pisa che con il Dossier statistico sull’immigrazione 2016 (curato dal Centro studi e ricerche Idos e dalla rivista Confronti). È stato Mario Rotonda di Arturo, invece, ad illustrare i dati sulla realtà dell’immigrazione nel comprensorio del Cuoio.
Al 31 dicembre 2016, gli stranieri residenti nei 4 comuni del Valdarno pisano erano 8.303 su una popolazione totale di 67.193 (il 12,36%). Di questi, la percentuale più alta spetta a Santa Croce dove un quarto dei residenti (il 23,4%) è di origine straniera, seguito da Castelfranco con il 13,9%, da Montopoli con l’8,6% e da San Miniato con il 7,2. Percentuali che si alzano in line di massima all’abbassarsi dell’età. “A Santa Croce – ha spiegato Rotonda – il 40,8 per cento dei bambini sotto i 6 anni hanno cittadinanza straniera, ma sono comunque bambini nati da cittadini stranieri che magari sono in Italia da almeno 10 anni”. Più o meno equa, ormai, la ripartizione di genere fra gli stranieri residenti nel Cuoio: 52% di maschi e 48% di femmine.
“Per sfatare un luogo comune – ha spiegato Rotonda – mi sono divertito a mettere in relazione la percentuale di stranieri con il colore politico delle amministrazioni locali. Per farlo ho preso in considerazione due Comuni confinanti: Castelfranco e Altopascio, che nel 2004 avevano circa il 4,7 % di stranieri e che oggi sono entrambi intorno al 13. Il tutto nonostante la storia politica di Altopascio, con politiche pensate per dare precedenza agli stranieri, a dimostrazione di come le scelte degli enti locali non influiscono sull’arrivo o meno degli stranieri”.
In ciascuno dei 4 Comuni, comunque, sono gli albanesi la comunità straniera più numerosa: 1092 a Santa Croce, 565 a San Miniato, 514 a Castelfranco e 258 a Montopoli. Al secondo posto seguono i senegalesi, con l’unica eccezione di San Miniato, dove il paese africano scende al terzo posto superato dal Marocco.
A dispetto dell’alta presenza di stranieri, tuttavia, i dati 2016 mostrano un calo di richieste di cittadinanza. “Un dato che deve essere valutato – ha detto Rotonda – perché può voler dire tante cose: o gli aventi diritto stanno via via sparendo oppure ci sono ragioni economiche”.
Da parte dei vanti interventi, è stato più volte sottolineato il ruolo importante che gli stranieri rivestono nel tessuto economico nazionale e in particolare in un distretto come quello del Cuoio. “Eppure si respira un clima di odio e di diffidenza che dobbiamo cercare di superare – ha affermata Adama Gueye dell’associazione Cossa -, ma non bastano serata come questa per far conoscere questi dati tra i cittadini”. “Il fatto che gli stranieri siano un’opportunità per il Paese, che stiano contribuendo a tenere in piedi il nostro welfare e le nostre pensioni è dimostrato dai numeri – ha risposto l’assessore Carla Zucchi-. Progetti come questo, con il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni di stranieri, sono pensati proprio per diffondere questa consapevolezza, anche utilizzando strumenti di comunicazione moderni. Nei prossimi giorni, infatti, stamperemo oltre 5 mila newsletter informative”.

 Giacomo Pelfer

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