Gabbanini: “Unione lenta per altri sindaci e legge Delrio”

Che fine ha fatto l’Unione dei comuni del Valdarno? La colpa della mancata realizzazione, se di “colpa” si può parlare, secondo il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, almeno in parte, sarebbe degli altri tre municipi, ovvero Santa Corce sull’Arno, Montopoli e Castelfranco di Sotto.

Nel consiglio comunale di ieri 31 marzo, l’attenzione sul tema l’ha riportata un’interrogazione del Movimento 5 stelle. Dopo la risposta del sindaco Gabbanini, è intervenuta Laura Cavallini, consigliere di Immagina San Miniato, sostenendo che non vi è una volontà politica di costituire l’Unione. Rivolgendosi in particolare a lei, Gabbanini ha detto: “Stiamo lavorando. Lo scorso 20 marzo abbiamo incontrato la commissione tecnica che sta predisponendo lo statuto e sta facendo le verifiche necessarie per andare verso la costituzione dell’Unione. Nel frattempo è intervenuta la legge Delrio e quindi era necessario capire quali competenze potevano essere conferite nell’Unione, la sua declinazione regionale infatti prevede che nell’Unione vadano competenze come sport, turismo, forestazione e altri aspetti dell’attività amministrativa che devono essere messe a comune e quindi questo ci ha rallentati, come ci ha rallentato il fatto che gli altri comuni ora siano retti da sindaci al primo mandato, tanto che stiamo anche aspettando che loro rimettano in moto le proprie macchine comunali dopo le elezioni del 2014”. Spiegazioni che non sono bastate a Cavallini, che ha sottolineato in modo perentorio che a suo parere la questione sta nella volontà politica: “Credo – ha detto Cavallini – che in realtà l’Unione non si voglia fare per motivi politici. Il presidente indicato, il sindaco di Santa Croce Giulia Deidda, non ha fatto niente. San Miniato (il comune capofila ndr) non ha fatto assolutamente niente per dare attuazione a questa Unione, alla fine devo concludere – ha continuato Cavallini – che per vari motivi di ordine politico ci sia una scarsa volontà di fare l’Unione”. Anche il consigliere Lupi del Pd è intervenuto sulla questione ribadendo che il Pd, il partito di maggioranza a San Miniato, è a sostegno dell’Unione e ha esortato il sindaco Gabbanini ad accelerare il processo di formazione dell’Unione dei comuni del Valdarno, che per ora è solo una volontà e di fatto non esiste ancora.
Insomma, il tema dell’Unione, rimasto sotto la cenere del dibattito politico fino ad oggi, indubbiamente anche per il fatto che poco meno di un anno fa tre dei quattro comuni si sono trovati con nuovi sindaci, ora rischia, stimolato in primo luogo dal movimento 5 stelle, di diventare un nodo politico difficile da gestire e sul quale i quattro sindaci potrebbero nei prossimi mesi, se le cose non si sbloccassero, trovarsi in difficoltà.
Sembra infatti essere parere condiviso da molti, ma forse i sindaci in questo senso hanno qualche riserva o almeno alcuni di loro, che un’Unione dei comuni potrebbe rappresentare una risorsa per il territorio e la messa in comune di alcune funzioni amministrative potrebbe essere un’opportunità di sviluppo e razionalizzazione dei servizi offerti sul territorio, almeno sulla carta. Certo, l’esempio della vicina Unione Valdera e delle forze centrifughe a cui è sottoposta, non ultima l’uscita di Santa Maria a Monte che un domani magari potrebbe anche entrare a far parte dell’Unione Valdarno, rappresenta forse un freno per chi ha la responsabilità di gestire un comune come i quattro sindaci Gabbanini, Toti, Deidda e Capecchi. Certo è che una volta superato il vaglio tecnico della fattibilità anche economica dell’Unione, si spera molto presto, la parola passa alla politica e ai sindaci e tutto dipenderà dalla volontà dei singoli e dalle opportunità che riusciranno a creare e intravvedere nell’Unione.

Gabriele Mori

 

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