Poste, raccolta firme e ricorso al Tar per Corazzano

1 aprile 2015 | 09:06
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Poste, raccolta firme e ricorso al Tar per Corazzano

Le poste di Corazzano per ora sono salve, ma la ‘guerra’ non si ferma e per scongiurare il piano dei tagli degli uffici postali che colpisce anche il territorio di San Miniato e prevede in Toscana la chiusura di 64 uffici postali e il ridimesionamento di 37 sedi di Poste Italiane ci sono anche una raccolta firme e un ricorso al Tar.  Infatti anche se il piano di ridimensionamento non entrerà in vigore il prossimo13 aprile, il problema rimane perché al momento non sono previste modifiche da parte di Poste Italiane.

La questione è stata affrontata durante una riunione la casa del Popolo di Corazzano con un’assemblea pubblica promossa dal Partito democratico per discutere della situazione del locale ufficio postale.
Un rinvio strategioco come hanno sottolienaato Francesco Lupi, il segretario dell’unione comunale del Pd di San Miniato che ha fatto le veci del padrone di casa durante la riunione. “Tale rinvio del piano di tagli – spiega Lupi – permette ai comuni di avere più tempo a disposizione per formulare le loro controproposte, avendo modo di entrare nel dettaglio e ridiscutere un piano unilaterale e sbagliato, soprattutto nel metodo con il quale si è arrivati a presentarlo, di fatto escludendo i territori e i cittadini, attraverso i loro rappresentanti eletti, da qualsiasi possibilità di confronto e di concertazione”.
La sitauzione però non è risolta tanto che i cittadini hanno anche dato il vita ad una raccolta di firme già protocollate in Regione mentre gli amministratori hanno avvitato un ricorso al Tar per fermare il piano delle chiusure. Alla riunione erano presenti oltre che molti cittadini anche molti amminsitratori tra cui il segretario Pd di Corazzano, Giovanni Spadoni, il sindaco Vittorio Gabbanini e la viceSindaco Chiara Rossi, che hanno seguito la partita in prima persona relazionandosi con gli altri comuni interessati e con la regione Toscana nella figura del presidente Enrico Rossi. Era presente anche il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, in qualità di presidente regionale di Uncem (Unione Comuni ed Enti Montani) che è stato fra i primi promotori, attraverso l’associazione da lui presieduta, della definizione del ricorso al Tar poi presentato dai vari singoli comuni. Anci ed Uncem hanno immediatamente inviato una comunicazione ai sindaci interessati, per avere al più presto una scheda riepilogativa che indichi ogni dato, dettaglio, informazione utile (tempi di percorrenza, posizione, copertura Adsl)  ad individuare le criticità che il piano di razionalizzazione provocherebbe nell’erogazione del servizio. Gabbanini e Rossi hanno sottolineato gli elementi sostanziali sui quali è stato presentato il ricorso al tribunale amministrativo regionale e si sono quindi resi disponibili a relazionare costantemente i futuri sviluppi della vicenda e, soprattutto, a cercare di mettere in campo ogni proposta possibile e che sia alternativa alla chiusura definitiva dello sportello nella frazione”. (g.m.)