Ferraro: “Solidarietà alla famiglia dell’operaio morto”

“Trascorsi i primi giorni caratterizzati dalla solidarietà del ‘vicinato’, rimane il problema di una madre e due figli minori rimasti soli, senza alcun sostegno materiale. Pensiamo che questo sia uno di quei casi in cui le autorità, nelle loro varie articolazioni, debbano intervenire per consentire a questa famiglia di uscire da una condizione che se non adeguatamente supportata potrebbe sfociare in una situazione ad alto rischio sociale”.

Lo sostiene Roberto Ferraro, responsabile Ncd di San Miniato, parlando della famiglia dell’uomo travolto dal treno a San Miniato. La vittima, un piccolo artigiano di origine albanese residente da anni a Ponte a Egola, ha lasciato una moglie e due figli minori nati in Italia. “La famiglia colpita dal grave lutto – spiega Ferraro – ha avuto la immediata solidarietà della comunità che si è attivata per fornire un immediato conforto materiale che consentisse di far fronte alle più impellenti necessità. Nei mesi scorsi, sono stati accolti e aiutati numerosi stranieri, in alcuni casi purtroppo senza ricevere da essi la necessaria gratitudine. Sarebbe giusto che attenzione e aiuto venisse riservato anche ai concittadini che da anni fanno parte della nostra comunità e che con il loro corretto e operoso comportamento hanno dimostrato di apprezzare l’accoglienza a essi riservata dalla nostra città. Chiediamo solidarietà, ma questa volta meritata”.

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