Meno soldi, stessi servizi in un bilancio fatto di scelte

30 luglio 2015 | 15:45
Share0
Meno soldi, stessi servizi in un bilancio fatto di scelte

Ottimizzazione e riorganizzazione dei servizi, per non aumentare la tassazione, contando anche sul recupero dell’evazione fiscale. In sintesi, è questo il bilancio di previsione approvato dalla maggioranza del comnsiglio comunale di Santa Croce sull’Arno nella seduta di ieri 29 luglio.

“Questo bilancio è – secondo il sindaco Giulia Deidda -, il primo banco di prova di una giunta nuova che, quest’anno si è trovata davvero a poter mettere mano al documento di programmazione più importante del comune e che ha preso decisioni reimpostandolo e rimodulando i servizi per cercare di ovviare ad una situazione disastrosa dal punto di vista delle risorse economiche, una situazione che vede gli enti locali sempre più poveri e che non vede inversioni di rotta in questa dinamica”. Il clima di forti tagli dallo Stato, per Santa Croce significa 117mila euro, a fronte di 600mila euro erogati lo scorso anno. “In questo quadro di sostanzioso taglio di risorse – prosegue la sindaco – l’impegno di questa amministrazione è stato quello di vagliare scrupolosamente tutti i capitoli di spesa corrente nell’ottica di non aumentare le tasse per i cittadini ed evitare di chiudere il bilancio semplicemente effettuando un taglio lineare di risorse ai vari settori, una manovra semplicemente ragionieristica che però politicamente poteva andare ad incidere anche su servizi che riteniamo fondamentali per la nostra comunità. Questa operazione ha portato a un risparmio complessivo di circa 300mila euro ottenuto non tanto con tagli quanto con una riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi, un’operazione che è stata possibile a partire da quest’anno, avendo avuto a disposizione un arco temporale più grande, sia per lavorare sul bilancio sia in termini di mesi di applicazione dei servizi stessi”.
In relazione ai servizi scolastici, per esempio, sono stati individuati quali prioritari, qualificanti per la nostra comunità, sui quali abbiamo stabilito di non togliere niente la mensa scolastica, il trasporto pubblico e i centri estivi, tre servizi non solo indispensabili per il diritto allo studio e qualificanti per il sistema educativo ma anche necessari per rispondere alle esigenze delle famiglie. Con un sistema nuovo di tariffazione per quanto riguarda la mensa scolastica: la nuova tariffazione non porta aumento di costo alle famiglie dei bambini che frequentano abitualmente la mensa e che sono la stragrande maggioranza (87%). Il sistema nuovo ha individuato una parte fissa di tariffa e una parte variabile, legata agli effettivi pasti consumati dal bambino, per uniformare anche la tariffa per la mensa a tutto il sistema di tariffazione degli altri servizi. La stessa tipologia di operazione di revisione è stata effettuata negli altri due grandi ambiti di spesa corrente: sociale e cultura, con un risparmio totale di 130mila euro. “La logica unitaria che abbiamo perseguito è stata quella di andare a riorganizzare in modo strutturale il nostro bilancio per evitare di dover ogni anno ridurre drasticamente il complesso sistema di servizi ai quali i nostri cittadini sono abituati e che un comune è giusto che eroghi e non trovarci nell’impossibilità di poter far fronte al crescente disagio sociale che purtroppo si registra. Altre voci di spesa corrente che abbiamo rivisto sono i contratti di servizio, che sono stati ricontrattati ottenendo un po’ di risparmio dai nostri fornitori, comprese le forniture di energia elettrica e metano. Un aiuto per sopperire alla mancanza di risorse è arrivato quest’anno dalla possibilità di rinegoziare i mutui in essere, operazione che ha permesso di utilizzare a spesa corrente circa 180mila euro. Da sottolineare anche l’acquisizione di 100mila euro di utili delle farmacie comunali, un dato che sottolinea, ancora una volta, la buona gestione di questo ramo d’azienda del nostro comune. Sul fronte delle imposte siamo riusciti a mantenere invariata la tassazione dei nostri cittadini”.
Misure importanti anche sul fronte del recupero dell’evasione tributaria: prevista in bilancio la somma di 135mila euro totali. “L’attività di Sepi nel corso degli anni, per quanto riguarda il lavoro di recupero dell’evasione, è stata un’attività importante che ha portato ad una cifra di riscosso a regime che è cresciuta e stabilizzata negli anni. Prendiamo a riferimento la Tarsu: nel 2010 sono state recuperate 64mila, nel 2011 117.500, nel 2012 243.500, nel 2013 274mila, nel 2014 76mila euro. Il lavoro di Sepi continua anche sul fronte della riscossione coattiva, dove si registrano maggiori difficoltà dovute alla normativa vigente. Nell’anno 2013 la riscossione in conto residui è stata del 39% e per il 2014 del 45%, anche in questo caso si tratta di percentuali importanti confrontando le stesse con Equitalia che si attesta fra il 10 e il 12%. Altre misure di correzione al disagio economico dei nostri cittadini e dei nostri esercenti sono state ritrovate nella variazione al regolamento di rateizzazione dei tributi, che da quest’anno non contiene più requisiti di accesso ma si apre a tutti e nel nuovo canone per l’occupazione di suolo pubblico, che illustrerò nello specifico in seguito, e che contiene la grossa novità delle esenzioni per l’occupazione di suolo finalizzato alle ristrutturazioni edilizie del centro storico e dei contenitori conciari, nel resto del territorio di Santa Croce; un’ulteriore misura a favore del commercio è stata la scelta di mantenere invariato il canone per tutti gli esercizi che sistematicamente occupano suolo pubblico ai fini della loro attività commerciale.
Per quanto riguarda gli investimenti anche quest’anno occorre ricordare che il Comune è fortemente condizionato dai limiti imposti dal patto di stabilità: gli investimenti previsti nel programma delle opere pubbliche potranno essere realizzati, ma occorre al contempo prestare molta attenzione a tutte le entrate previste, in quanto è dalla loro realizzazione che discende la possibilità di effettuare i pagamenti delle opere pubbliche. La scelta è stata quindi quella di dare priorità agli interventi di messa in sicurezza delle nostre strade, soprattutto per quanto riguarda la via Nuova Francesca, per la quale sono previsti interventi a stralcio vista l’entità del lavoro e di manutenzione straordinaria degli edifici pubblici, con particolare attenzione agli edifici scolastici, che saranno oggetto di interventi già a partire dal mese di agosto. Il programma degli investimenti del 2015, quindi, vede protagonista l’attuarsi di un piano di manutenzione straordinaria del nostro corposo patrimonio pubblico, un patrimonio che anche per quest’anno non è stato toccato perché riteniamo risponda, nel suo complesso, ai molteplici bisogni della nostra comunità. Resta ferma, per quanto riguarda le nuove opere, la priorità di piazza Matteotti e della nuova viabilità di accesso al centro, che si inserirà in un’ottica più larga di riqualificazione di tutto il centro storico. Questo bilancio è, forse, il primo banco di prova di una giunta nuova che, quest’anno si è trovata davvero a poter mettere mano al documento di programmazione più importante del comune e che ha preso decisioni reimpostandolo e rimodulando i servizi per cercare di ovviare a una situazione disastrosa dal punto di vista delle risorse economiche, una situazione che vede gli enti locali sempre più poveri e che non vede inversioni di rotta in questa dinamica.
Alla luce del lavoro fatto quest’anno e dei numeri delle nostre risorse, come sindaco, non posso che esprimere in questo contesto la mia preoccupazione nel guardare al futuro: non posso restare insensibile al dato che a fronte di un’Imu totale di più di 12 milioni di euro pagata dai nostri cittadini, al comune di Santa Croce sull’Arno ne restano in cassa la metà dai quali deve essere ulteriormente scorporata la cifra da destinare al fondo di solidarietà comunale, ben 6.623.000 derivanti da Imu relativa agli immobili di categoria D non transitano nemmeno dalle nostre casse ma vengono versati direttamente allo Stato. Un dato che ci preoccupa, così come ci preoccupa la consapevolezza di non avere più margini di manovra o di risparmio se non quelli di alzare ulteriormente la pressione fiscale o tagliare integralmente alcuni servizi, scelte che nessun sindaco vorrebbe per la sua comunità, scelte che mettono a repentaglio la tenuta sociale di un comune e la qualità di vita dei suoi cittadini. Così come non possiamo restare indifferenti al dato degli oneri di urbanizzazione che vanno sempre diminuendo e che quest’anno ammontano a soli 425mila euro, un dato che per il nostro comune rappresenta l’indicatore tangibile di una ripresa economica che stenta davvero a prendere forma. Registriamo, infine, che non c’è stata una manovra complessiva degli enti locali che riguardi per esempio l’allentamento del patto di stabilità, questo nemmeno nei confronti di comuni come il nostro che, virtuosamente, ha sempre ottemperato agli obblighi di risparmio, a differenza di altri enti, per esempio operando un continuo e progressivo risparmio nella spesa del personale, rinunciando così al completamento della pianta organica e che ha scelto di non indebitarsi, ricordiamo che la nostra soglia di indebitamento è del 2% a fronte di un limite massimo che la legge ha alzato al 10%”.