Montopoli, operatori museo: “Han detto che non serviamo”

Niente rimborsi spese per gli operatori del musei civico di Montopoli da oltre quattro mesi e poi un benservito che ha lasciato l’amaro in bocca agli interessati. A denunciarlo, dopo la presa di posizione di Comune e Pro Loco che parlano di situazione temporanea, sono tre degli operatori interessati, con una lettera firmata edopo un incontro in Comune che non ha fugato ombre e dubbi.
Tutto risale allo scorso aprile, quando la gestione del museo è sta affidata proprio alla Pro Loco. “Noi operatori – spiegano i tre lavoratori interessati – siamo stati convocati in Comune e abbiamo conosciuto il nuovo ente gestore che ci ha rassicurato sulla nostra posizione, assicurandoci che saremmo stati mantenuti in “servizio” durante i giorni di apertura del museo (sabato e domenica) con orario ridotto (saremmo stati ridotti ad uno per sei ore al giorno). Avremmo poi dovuto convivere con il punto informativo Pro Loco che sarebbe stato spostato all’interno del bookshop del museo oltre a pagare la tessera associativa obbligatoria per tutti noi a 5 euro”.
“Nell’incontro – proseguono – ci fu chiesto l’ammontare del rimborso spese che prendevamo dal precedente gestore e fu anche prospettato un aumento di tale rimborso ma noi abbiamo chiesto che la cifra rimanesse invariata. I primi rimborsi ci dissero, sarebbero arrivati dopo due mesi”.

“Il nostro servizio – spiegano gli operatori – è andato avanti come di consueto, aprendo all’orario stabilito e gestendoci i turni di servizio. Sono passati quattro mesi. Iniziamo a domandare al gestore che fine hanno fatto i nostri rimborsi. Ci ringrazia per avergli fatto presente il problema e a dieci giorni di distanza ci chiama in riunione dove non solo ci viene detto che i nostri rimborsi precedenti non ci saranno corrisposti, perché i soldi non vengono utilizzati per il museo, ma ci annunciano che non serviamo più”.
Ieri, quindi, gli operatori si sono recati in Comune per parlare dell’atteggiamento del gestore: “I dirigenti – raccontano gli operatori – ci dicono che finché la gestione non presenta fattura, non possono liquidarla. Ci sembra un fatto logico, funzionava così anche con la precedente associazione gestrice, ma i rimborsi spesa erano talmente puntuali da non farci domandare nulla. Quindi da aprile ad oggi la gestione non ha presentato fattura per i nostri rimborsi spese. Le domande che ci poniamo adesso sono: a che serve aver preso accordi preventivi con la certezza di mantenere la nostra continuità di servizio, seppur con un orario ridotto e la convivenza con un servizio aggiuntivo? A che servono dei soldi stanziati per la gestione museale se vengono utilizzati per cose sconosciute? Sono stati sbagliati i modi e le comunicazioni. Noi che pensavamo di essere stati inglobati per continuità in un’associazione diversa ci siamo trovati come il peso morto da togliere, anni di esperienza soffiati via in un attimo, sulla scia dell’onda dell’ottimizzare le risorse. Ci sentiamo di esprimere in anticipo la nostra solidarietà a chi andrà a sostituirci, sicuramente giovani competenti che offriranno il loro sapere gratis, convinti che serva come esperienza”.

 

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