“Basta parlare di emergenza”, l’Empolese valdelsa e l’accoglienza foto

“Usando un po’ di onestà intellettuale, dobbiamo tutti smettere di parlare di emergenza. Ormai da diverse estati accade che l’Italia sia meta di viaggi della speranza, di traversate in cerca di un futuro migliore”. Lo ha detto questa mattina 3 settembre, incontrando il governatore della Toscana Enrico Rossi, Brenda Barnini presidente dell’unione dei comuni dell’Empolese valdelsa.

“Ho voluto presenti i colleghi sindaci di questo territorio – ha detto – che ha accolto fin da subito profughi e persone in difficoltà. Con questa loro presenza siamo a testimoniare come l’Empolese valdelsa, anche su questo tema, abbiamo lavorato di squadra. Non ci siamo tirati indietro, impegnandoci tutti per le nostre possibilità. Importante il lavoro del sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, delegato dell’Unione”. Il viaggio di Rossi nell’accoglienza dei migranti era partita da San Giuliano Terme, per approdare nel comprensorio dell’Empolese valdelsa, alla Misericordia di Empoli e alle strutture cittadine dove sono ospitati giovani, uomini, ragazzi e ragazze arrivati in Italia con i barconi dal nord Africa. Presenti anche l’assessore alla presidente della Regione Vittorio Bugli e l’onorevole Dario Parrini. Sono oltre 90 i migranti ospitati dalla Misericordia empolese, 53 a Empoli. “Ringrazio il presidente Rossi – ha detto Barnini – per aver scelto il territorio Empolese valdelsa ed Empoli nelle sue visite ai centri che accolgono donne e uomini, ragazze e ragazzi, provenienti dal Nord Africa e non solo”. “L’esperienza dell’unione dei comuni – ha detto Bernini – ha provato a coniugare anche la socialità di alcuni esperienze con il coinvolgimento di associazioni sportive e volontariato. Anche nel tentativo di registrare meno comportamenti devianti. In fine il mio ringraziamento va a chi, come la nostra Misericordia, con cui sono stati attivati vari rapporti costruttivi, ci ha consentito di avere buoni propositi realizzabili in favore dei migranti”.
Dallo scorso anno, 5.400 migranti in fuga dal loro Paese sono arrivati in Toscana e tuttora sono ospiti. Entro la fine dell’anno potrebbero diventare 6.500. “L’immigrazione è certamente un problema – secondo il presidente Rossi –. Richiede impegno e scelte intelligenti. Ma dove questo c’è, dove cioè si affronta il problema, il problema diventa meno problema e questo sforzo di accoglienza che si coniuga con un impegno di integrazione può trasformarsi in un’occasione di crescita per tutti. Lo dimostrano i tanti progetti che si stanno realizzando in tanti comuni”. “L’accoglienza di questi giovani – secondo Bugli – è un problema che può essere gestito. La civiltà della Toscana si riassume in fondo anche in questo: nel trovare in tutto un verso”. Lo dice rivolto anche ai sindaci di quei territori che ancora non si sono fatti avanti. Il modello di accoglienza diffusa aiuta. A San Giuliano Terme, ha raccontato il sindaco, ci sono cittadini che anziché alzare barricate si sono fatti avanti spontaneamente per chiedere se e come potevano essere d’aiuto. Nel lungo pomeriggio c’è spazio alla fine anche per una parola sui tempi, troppo lunghi, per avere una risposta sulla richiesta di asilo politico. Passano almeno sei mesi, a volte anche un anno e più. Un problema da risolvere. “Si tratta di iter non semplici – spiega Rossi -, complicati da rapporti con i paesi di origine in cui lo Stato a volte non esiste più. Abbiamo chiesto di sveltire le pratiche. Non è facile, ma è un problema che merita la giusta attenzione”.

 

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