
Marti ha già ottenuto la sospensiva. Per Corazzano, invece, la pratica è in mano al legale Gabriele Melani del foro di Firenze, che presenterà, entro la scadenza del 29 settembre prossimo, ricorso depositando i motivi aggiunti. Poi, il Tar dovrà decidere sulla chiusura dell’ufficio postale nel comune di San Miniato, come su tanti altri di tutta la Toscana e come ha già fatto per alcuni, come quello nel comune di Montopoli.
Con il risultato che l’ufficio postale di Corazzano, chiuso da oggi 8 settembre (lo sportello era aperto solo martedì e giovedì), potrebbe essere riaperto a ottobre, dopo la decisione del Tribunale amministrativo della Toscana (Tar), ovviamente solo se la decisione dovesse essere in linea con quelle già prese, con le quali il Tar ha anche condannato Poste a pagare le spese processuali. Proprio in questi giorni, gli uffici comunali stanno presentando la documentazione, grazie al prezioso aiuto della vicesindaco e avvocato Chiara Rossi, mentre il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, come altri in Toscana, ha deciso di diffidare Poste Italiane dal chiudere l’ufficio postale. Iniziativa che ribadisce chiara e forte una posizione più volte espressa ma che, dal punto di vista giuridico, non produce effetti, salvo quello, semmai, di aprire la strada a un eventuale risarcimento da chiedere a Poste per la mancata erogazione del servizio qualora il Tar decida, anche in questo caso, per la sospensione del provvedimento di chiusura.
“L’ufficio postale di Corazzano – secondo Gabbanini – questa mattina non doveva essere chiuso. Ho inviato un richiamo formale a Poste Italiane per chiedere che, in attesa del pronunciamento del Tar, il servizio continuasse regolarmente, visto l’esito del primo ricorso. Non ha senso chiudere uno sportello che il Tar potrebbe decidere di riaprire, con tutti i conseguenti disagi che ci sono per i nostri cittadini. I primi ricorsi presentati dagli altri comuni coinvolti in questo progetto, sono culminati in una sospensiva e, visto questo orientamento, ci appare insensata la scelta messa in atto questa mattina, di tenere abbassata la saracinesca della sportello in via Zara. Per questo motivo, attraverso i miei uffici, ho inviato un richiamo formale che intima a Poste Italiane di riaprire immediatamente l’ufficio, altrimenti saremo costretti a procedere per vie legali con una diffida”.