Laboratori d’arte a impatto 0, con Waste Recycling foto

L’idea è che Villa Pacchiani diventi una residenza permanente per artisti dei rifiuti. Intanto, quella sottoscritta tra Accademia di belle arti di Firenze, comune di Santa Croce sull’Arno e Waste Recycling è una convenzione che dà il via a una sperimentazione sull’uso artistico di scarti industriali.

Non una novità per l’azienda che si occupa di smaltimento, spesso e volentieri legata al mondo dell’arte, ma che, questa volta, fa sistema e che nel laboratorio dove rinascono le materie prime seconde, porta lezioni, workshop e iniziative che per i giovani artisti. Insomma un convenzione innovativa e che valorizzi da un lato un’azienda del territorio e dall’altro crei de iciruti culturali innovativi per santa croce sull’Arno avvalendosi della sinergia con l’Accademia di belle arti di Firenze. questa è la filosofica che sta dietro a Scar, la rete di artisti nata proprio per volontà della Waste Recycling gia alcuni anni fa e che ha prodotto una nuova seri di opere d’rate atte interamente con materiali riciclati e che verranno esposti a villa pacchiani, anche se per il momento non c’è ancora una data. Primo atto di questo nuovo ciclo di opere Scart, che hanno una filosofia diversa alle spalle rispetto a quella comunemente chiamata trash art, il workshop attualmente in corso alla Waste Recycling dove gli studenti dell’accademia hanno trascorso una settimana formativa nell’Officina a loro dedicata allestita presso Waste Recycling di Santa croce sull’Arno i risultati di questo lavoro non si sa ancora quando a Villa Pacchiani.” Questo è un esperienza che a noi sta molto a cuore ha sottolineato – Maurizio Giani presidente del cda , durante la presentazione dell’iniziativa – Innovativa non tanto per che la trash art nasce qui , ma perché è la prima volta che si fa una convenzione di questo tipo. Noi da sempre siamo sensibili al tema lo dimostrano le nostre partecipazioni a Ecomondo una manifestazione deve in 4 giorni nel 2014 parteciparono 96mila visitatori. Questo che stiamo sviluppando con Santa Croce e l’accademia delle belle arti è un progetto di comunicazione inoltre per sensibilizzare le persone e in giovani in particolare sul concetto del riuso”.
I ragazzi si sono dedicati con grande entusiasmo a questi progetti come ha sottolineato il presidente dell’Accademia Luciano Modica: “I nostri ragazzi sono assetati di nuove esperienze artistiche e credo che l’opportunità di lavorare con i rifiuti sia un’ottima esperienza. Noi abbiamo 1200 studenti di cui 300 stranieri, la nostra del resto è una fucina di idee e di creatività e quindi i materiali secondi credo che rappresentino un opportunità per i nostri studenti”.
La storia comincia 18 anni fa. La Waste Recycling, che si occupa nei suoi impianti di raccogliere, trattare, inviare a riciclo e smaltire rifiuti industriali, decide di lanciare un progetto concreto per incidere positivamente sulla mentalità del recupero e del riuso. Il progetto è basato sulla ideazione e realizzazione di opere e installazioni artistiche costituite al 100 per cento da rifiuti e si chiama Scart, ormai marchio registrato in Italia e in Europa che unisce appunto la parola “scarto” alla parola inglese “art”. Con Scart sono state realizzate innumerevoli opere, mostre, eventi, cataloghi di grande successo, che hanno attirato una notorietà nazionale e internazionale.
“Sin dai primi laboratori Scart – continua Maurizio Giani presidente di Waste Recycling e ideatore del progetto – due professori dell’Accademia, Edoardo Malagigi e Angela Nocentini, furono coinvolti negli anni ’90 per coordinare la produzione artistica, non solo agendo in prima persona – alcune loro opere sono tuttora esposte negli nostri uffici – ma anche coinvolgendo studenti e altri docenti dell’Accademia”. “Avvicinare gli studenti dell’Accademia alla conoscenza del mondo degli scarti industriali, – Commentano Malagigi e Nocentini – considerandoli come prodotto pregiato e tipico della zona di produzione del Made in Italy, ha significato stimolare la loro creatività promuovendo la realizzazione di opere artistiche sostenibili non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico. E’ stato questo il nostro obiettivo all’interno di una visione in cui la creatività è utilizzata anche per innovare la formazione universitaria, attivando un fertile scambio tra realtà diverse e dimostrando ancora una volta che il sapere e il saper fare non sono divisi in tanti compartimenti disciplinari separati, ma sono un patrimonio unico da condividere”.
“Il progetto in questione entra infatti a pieno titolo nella filosofia di questa amministrazione – ci tiene a sottolineare il sindaco Giulia Deidda – in quanto crea un legame tra la cultura, un’azienda del nostro territorio e un’istituzione pubblica. Il nostro paese, famoso nel mondo per la produzione artistica del passato, non può trascurare una produzione attenta al presente, ai futuri artisti di domani e all’utilizzo di materiali di scarto che, attraverso l’arte, possono essere nobilitati. L’attenzione di questa amministrazione agli aspetti della crescita culturale, della tutela ambientale e a tutto quello che riguarda le giovani generazioni, ci ha fatto aderire con entusiasmo mettendo a disposizione degli allievi dell’Accademia il Centro Polivalente di Villa Pacchiani dove gli studenti sono ospitati al termine di ogni giornata formativa trascorsa nell’officina Scart di Waste Recycling”.
“L’Accademia si augura – ha concluso Eugenio Cecioni – che la nuova Convenzione offra ad un numero sempre maggiore di studenti occasioni formative importanti e uniche in cui l’espressività intrinseca dei materiali di scarto stimoli la genialità degli autori a produrre nuove forme di arte e di design”.

 

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