M5s segnala cattivi odori ad Arpat, Toti: “Pronta ordinanza” foto

Maleodoranze e odori che prendono la gola delle persone e le lasciano senza respiro a Castelfranco di Sotto, intorno alla zona del cimitero. A raccontare il fatto, dopo un esposto presentato dal consigliere comunale Cinque Stelle Luca Trassinelli all’Agenzia regionale per l’ambiente, è proprio la stessa Arpat.

L’ipotesi di Arpat
L’esposto, si legge negli atti, risale ai giorni di fine ottobre, più precisamente al 30. Dopo la notizia delle maleodoranze, Arpat è subito intervenuta, pur non trovando tuttavia nessun evento che giustificasse quell’odore acre. Alla fine, però, la stessa Arpat prova comunque ad avanzare un’ipotesi, spiegando che a scatenare questi odori potrebbe essere la combustione di materiali di scarto da parte di un cittadino, forse uno straniero che vive in uno degli edifici non ultimati che si trovano proprio alle spalle del cmitero. Una vicenda che, come riferisce la stessa Arpat a seguito delle proprie indagini, sulla base di varie testimonianze raccolte tra i residenti, si ripeterebbe periodicamente da circa un anno sia nella zona del cimitero sia, nei mesi scorsi, anche nel quartire adiacente al magazino Coop, sempre stando a quanto riferito dai cittadini agli uomini dell’agenzia regionale.
“Sulla base delle dichiarazioni ricevute, che riteniamo attendibili anche se non ci sono riscontri da parte nostra – dichia Arpat nella nota di risposta a Trassinelli –  risulta verosimile che la zona del cimitero e zone limitrofe possano essere periodicamente interessate dalle ricadute dei fumi prodotti come sopra descritto. Ciò potrebbe spiegare anche alcune segnalazioni ricevute nei mesi scorsi e rimaste sostanzialmente senza una risposta plausibile in mancanza della identificazione di una possibile origine dei fenomeni denunciati da parte di altri cittadini residenti. Ultima tra queste segnalazioni potremmo inserire anche quella del giorno 29 ottobre, riferita dallo stesso esponente (Trassinelli ndr), e probabilmente anche quella in prossimità del magazzino Coop (zona centro di Castelfranco) nel corso del mattino dello stesso giorno. Resta inteso che se dovessero emergere evidenze a sostegno di altre possibili fonti all’ origine delle maleodoranze, Arpat rimane disponibile per gli accertamenti di competenza; riteniamo comunque quanto segnalato meritevole di un approfondimento da parte del Comune ed eventualmente degli organi competenti”.
Le domande dei Cinque Stelle
Insomma, un piccolo giallo emerso grazie all’attenzione del consigliere comunale e che potrebbe avere, vista la presunta natura dei materiali bruciati, anche possibili conseguenze sulla salute dei residenti. Questione che ovviamente assume anche una valenza politica per lo stesso movimento cinque stelle che spiega: “Come dei bravi cittadini modello segnaliamo ad Arpat le maleodoranze che abbiamo avvertito sul nostro territorio nei giorni 29 e 30 ottobre scorso, e veniamo informati da Arpat che a Castelfranco esistono clandestini che occupano abusivamente strutture private in costruzione e bruciano rifiuti, quindi possiamo stare tranquilli. Questo, in sintesi, ciò che ci è accaduto utilizzando il servizio dal nostro Blog che invia automaticamente la segnalazione di maleodoranze oltre ad ARPAT anche alla nostra amministrazione. Riceviamo, come mai prima, una celere risposta dall’agenzia che ringraziamo, il cui contenuto però ci scandalizza non poco. In passato abbiamo ricevuto sempre dallo stesso ente risposte giustificate con concimazioni di campi, taglio della cicuta e adesso il “senza fissa dimora” che brucia rifiuti per riscaldarsi. Sorvoliamo per un attimo sulle cause e analizziamo invece il contenuto: Un’occupazione abusiva di un edificio, incendio di rifiuti o materiali sconosciuti che creano quegli odori e forse diossina. Ma questi non sono più reati in Italia? – sottolienano i Cinque Stelle – forse a queste cose non ci si fa più caso, è questa la normalità? E la conclusione qual è? Siccome queste sono le cause che per di più si protraggono da circa un anno, perché fino ad oggi non è stato preso alcun provvedimento? Come movimento 5 Stelle ci batteremo affinché la questione venga affrontata nell’opportuna commissione per dar corso a quanto auspica Arpat “approfondimento da parte del comune ed eventualmente degli organi competenti”. Nel merito delle cause nutriamo delle forti perplessità; non abbiamo strumenti di riscontro lasciamo che siano i cittadini a giudicare”.
La replica del sindaco
Un problema, tuttavia, che anche il comune dichiara di avere ben presente e sul quale già in passato si erano attivati gli uffici competenti tra cui la polizia municipale, arrivando a conclusioni in parte simili a quelle di Apart, tanto che dopo una rapida indagine l’amministrazione sta predisponendo un’ordinanza per impedire che gli edifici semi costruiti e abbandonati diventino ricovero per persone in difficoltà. Ad annunciarlo è il sindaco Gabriele Toti: “Abbiamo ben presente il problema che ci è stato più volte segnalato – spiega -. L’ordinanza è in fase di ultimazione; inoltre i nostri vigili erano già intervenuti per questi problemi. Adesso intimeremo ai proprietari degli edifici abbandonati o comunque semicostruiti di fare tutte le opere necessarie affinché non diventino ricovero per persone in difficoltà. Nel frattempo stiamo lavorando per l’ultimazione della opere infrastrutturali che permettano anche una maggiore vigilanza su queste situazioni edilizie”.

 

 

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