Sei comuni, un’idea di futuro: i sindaci lanciano il PIU

“Sei comuni per un’idea di futuro”. Con questo slogan i 6 sindaci del comprensorio del Cuoio, nominati dalla regione come Area Funzionale Urbana, hanno presentato formalmente il mega progetto di opere pubbliche per il PIU, Piano di Innovazione Urbana. Un’insieme di opere integrate fra loro, pensate da e per un’area vasta, una città “policentrica”, da oltre 20 milioni, per tentare di vincere a bando i finanziamenti della Regione Toscana. «”Sei comuni, un’idea di futuro”, niente più di queste parole dà il senso di quello che siamo riusciti a fare – commenta Giulia Deidda, sindaca di Santa Croce, comune capofila. – Mesi di sperimentazioni andate a buon fine che ci vedono in pista con un metodo nuovo, portato avanti senza campanilismi e al di sopra anche delle appartenenze politiche. Un lavoro che alla fine ha visto tutti lavorare d’equipe, senza equilibrismi o sovrapposizioni». La cifra, già resa nota ieri, è interessante: ben 20 milioni. Finanziamenti ben divisi fra Regione (80%) ed enti locali (20%), e la cui distribuzione per settore d’impiego è determinata dal bando: gran parte in opere a carattere socio-economico, in piccola su infrastrutture “di contesto”. “Sulla base di alcuni indicatori di disagio come la disoccupazione giovanile, l’emergenza abitativa e i flussi migratori, la Regione Toscana ha deciso di finanziare progetti e tipologie di azioni che portino al miglioramento degli indicatori stessi – spiegano i sindaci. “Per partecipare al bando e concorrere con altre realtà toscane (14 le Aree Funzionali Urbane che parteciperanno al bando, per un totale di 42 comuni) i sei comuni del Distretto Industriale di Santa Croce sull’Arno hanno messo in rete i loro progetti in un insieme coordinato e sistemico di operazioni di carattere infrastrutturale materiale e immateriale la cui realizzazione è finalizzata al raggiungimento di obiettivi di sviluppo basato sulla qualità urbana in una ottica di città intelligente e in una prospettiva di sostenibilità sociale, economica e ambientale”. Sebbene ancora non presentato in tutti i suoi dettagli (si farà a dicembre, in tutti i comuni) il progetto prevede investimenti ripartiti in vari progetti di riqualificazione urbana e ristrutturazione dei servizi in ambito sociale, a partire da quelli che la regione Toscana ha identificato come “punti deboli” dell’area seguendo alcuni indicatori come l’immigrazione, la situazione abitativa, la disoccupazione, la popolazione infantile, l’abbandono scolastico e la situazione ambientale. Ne emerge un progetto di servizi integrati disegnati intorno ad alcune direttrici principali come mobilità sostenibile, l’ecoefficienza edilizia e sostegno al disagio sociale.

 

I progetti nei comuni. Il risultato è un quadro nel quale sono previsti, ad esempio, progetti di riqualificazione di tutti e sei centri storici, implementazione degli sportelli sociosanitari, di recupero di immobili a fini abitativi in co-housing e costruzione di incubatori per start-up o per alberghi diffusi, potenziamento di impianti sportivi, contenitori culturali sul settore giovanile, spazi polivalenti, conversione dell’illuminazione pubblica al LED e molto altro. Poche ma significative anticipazioni, in parte già comprese in alcuni dei piani triennali delle opere, anche se rielaborati in chiave di area. A Montopoli, ad esempio, sono previsti lavori alla biblioteca. “Ma anche lavori di recupero in alcuni immobili a fini sociali, con coinvolgimento delle frazioni – spiega il sindaco Giovanni Capecchi. Opere per le start-up invece per Castelfranco. “Frutto di un decisivo passo in avanti nell’opera di integrazione delle opere dei singoli comuni – dice il primo cittadino Gabriele Toti, annunciando lavori sulle ciclabili e nell’area di Molino del Callone e in Piazza Garibaldi. Riqualificazioni in centro anche per San Miniato e Santa Croce, sui quali verrebbero investiti soldi nell’ampliamento degli asili nido. “Ed in molti lavori già previsti ma ripensati in un’ottica nuova, come per i lavori di ristrutturazione per piazza del Popolo e loggiati di San Domenico – assicura l’assessora saniminiatese Manola Guazzini. E si parlerà, sembra, anche di ‘albergo diffuso’. La carta della riqualificazione completa dello spazio più importante del comune è invece spesa dalla prima cittadina di Santa Maria a Monte Ilaria Parrella, la ‘tiratrice libera’ di questo gruppo di amministratori, fra i quali è giunta dopo le note scelte sull’uscita dall’unione Valdera. “Uno sforzo comune nel quale ci siamo buttati con determinazione e convinzione”. Una delle ‘piazze del Cuoio’, piazza della Vittoria, prevista com’è noto in un lavoro complessivo di ristrutturazione. Si interverrebbe inoltre, più o meno in tutti i comuni, anche in opere di fatto già lanciate: ne è un esempio la rete ciclopedonale del comprensorio, che nel progetto da presentare al PIU si vuole ampliata al fine di collegare tutte le “piazze” del Cuoio. «Tutte cose che probabilmente avremmo fatto, ugnuno per sé – commenta il primo cittadino di Fucecchio Alessio Spinelli, anticipando il recupero di alcuni immobili per la costruzione di nuovi incubatori per aziende e per venire incontro al disagio abitativo. “Ma che oggi ci vede artefici di un metodo ed un nuovo modo di pensare il nostro territorio. Con lungimiranza». 

 

 

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