Capanne, la casa confiscata al boss fa discutere

L’immobile confiscato alla mafia finisce nel mirino di Progetto Insieme. I consiglieri del gruppo di opposizione chiedono chiarezza e trasparenza all’amministrazione comunale di Montopoli, per capire in che modo, e con quali atti, sindaco e assessori abbiano predisposto la futura presa in carico dell’immobile.

La questione, già raccontata lo scorso dicembre, riguarda l’abitazione di via Trento, nel centro di Capanne, confiscata nell’aprile 2014 al boss siciliano Vincenzo Aiello (leggi qua Capanne, il futuro dell’appartamento confiscato alla mafia). L’immobile, attualmente nella disponibilità dello Stato, fu visitato all’inizio di dicembre dal sindaco Giovanni Capecchi e dal personale dell’ufficio tecnico. Il comune di Montopoi, con una missiva in Prefettura, aveva dichiarato la propria intenzione a prendere il carico l’immobile con l’obiettivo di utilizzarlo per il disagio abitativo. Richiesta per la quale il comune attende adesso una risposta.
Da qui la domande di Progetto Insieme, presentate attraverso un’interpellanza, nella quale si ricorda che “la normativa impone allo Stato la decisione di destinare o meno il bene confiscato alla gestione dell’ente locale”. “Dopo il prolungato e imbarazzante silenzio di questa amministrazione e di quelle precedenti”, si legge nell’interpellanza, Progetto Insieme ipotizza che l’intenzione dichiarata dal comune “si configuri solo come un’operazione propagandistica e mediatica”, considerando anche “il pericolo – si legge – di infiltrazioni di malavita organizzata nel nostro comune, e il pericolo di eventuali ritorsioni verso i cittadini e gli amministratori se la questione non fosse porta in essere con i dovuti passaggi istituzionali”. Per questo, l’interpellanza di Damiano Carli, Maria Vanni e Giacomo Gronchi, chiede al sindaco e agli assessori di conoscere, innanzitutto, perché “non siano passati dalla discussione in consiglio comunale, in che modo abbiano recepito il processo di “bene immobile confiscato, come abbiano predisposto con lo Stato gli atti di messa in gestione del bene al comune di Montopoli e il processo di acquisizione”. Nel documento, chiede anche se l’amministrazione abbia predisposto o meno “processi di tutela dei cittadini, degli amministratori e del territorio con le forze dell’ordine”.

 

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