Unioni civili, la diocesi bacchetta i politici locali

Un invito alla coerenza. E a fare politica e amministrazione usando il civile confronto. Si può leggere questo nell’editoriale della redazione del settimanale diocesano La Domenica, da oggi in distribuzione. Si intitola Un’occasione perduta, che, poi, è quella di uno scambio cordiale, fatto di motivazioni e di reciproco ascolto.

“I temi che toccano le nostre convinzioni più profonde sono sempre divisivi”, scrive la redazione che, poi, aggiunge, “Non è pensabile e neanche auspicabile che ci sia una completa uniformità di opinioni, visioni della vita, obiettivi. Purtroppo, su alcune questioni si è assistito ultimamente all’affermazione sempre più arrogante di un pensiero unico. E’ questo il caso dell’equiparazione (o quasi) dei diritti delle coppie di fatto alle coppie sposate che, per altro, attualmente sembra essere l’unico problema del Paese a cui dover fare fronte. Anche sui social network, i sostenitori del Ddl Cirinnà, si sono scagliati in una serie di ragionamenti al limite del volgare”. Un “rimprovero”, quello della Diocesi di San Miniato, che riguarda anche, ma non solo “gli ultrazelanti – e sono molti – che all’interno dei consigli comunali hanno risposto al diktat del ‘capo’ adottando mozioni qua e là a favore delle unioni civili e della stepchild adoption”. Dentro e fuori dai consigli comunali, pare di capire, “Colpiscono soprattutto e fanno davvero male i commenti di coloro che per un lungo tratto hanno condiviso un cammino nella Chiesa e ora sputano veleno verso i loro stessi amici rei di sostenere il concetto naturale di famiglia, delegittimato evocando gli inveterati cliché dei padri assenti e donnaioli. Duole che anche molti che in passato hanno avuto incarichi importanti all’interno della Chiesa si scaglino con tale prepotenza nei confronti di chi non la pensa come loro”. E pensare che, a sentire la redazione della Domenica, quello in atto “poteva essere un importante momento di dibattito serio sulle questioni civili, che invece si è trasformata in un’escalation di volgarità, arroganza, opportunismo, che speriamo al più presto di poter dimenticare”.

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