Ampliamento Conad, l’ex sindaco bacchetta Capecchi

Il progetto di ampliamento del magazzino Conad sta di nuovo aprendo il solco all’interno del Pd montopolese. Ad intervenire è l’ex sindaco Alessandra Vivaldi, che definisce “ipotetico” il progetto di ampliamento presentato da Conad del Tirreno in via preliminare, e che la stessa azienda ha annunciato di voler presentare alla stampa il prossimo 16 marzo. Vivaldi, piuttosto, invita a puntare l’attenzione sull’unica opera al momento certa, il cosiddetto “volume tecnico” che sta sorgendo lungo il lato sinistro dell’attuale magazzino: le cosiddette “torri” che raggiungeranno un altezza di ben 27 metri, e che hanno portato nelle casse del comune – rivela Vivaldi – solo poche decine di migliaia di euro”.

“Dal momento – scrive l’ex sindaco – che l’ipotetico ampliamento di Conad sembra nascere per dare risposte agli errori del passato e considerato che anche chi ha condiviso quel passato oggi pare aver smarrito la memoria, ritengo doveroso intervenire sulla questione”.
Da qui le precisazione di Vivaldi, in risposta a quanto dichiarato da amministratori e tecnici nella consulta di Capanne dello scorso lunedì (leggi qui)
“Il Comparto Conad nasce con il Piano attuativo approvato dal consiglio comunale con deliberazione n.54 del 2003. Tale progetto fu accolto come un’opportunità per il comune di Montopoli pronto ad accogliere una struttura importante come il centro logistico di Conad del Tirreno. Un primo atto compiuto, figlio di un epoca di pianificazione e progettazione unitaria tra i comuni del comprensorio che aveva portato opere infrastrutturali importanti nell’intero territorio: basti pensare alla Fi-Pi-Li, alla strada provinciale Romanina, al ponte che collega Santa Maria a Monte e alla Bretella del Cuoio”.
In cambio di quel progetto, però, l’amministrazione di Montopoli ottenne numerosi ‘benefit’: “A fronte di un ingresso comunque “ingombrante” – prosegue infatti Vivaldi – e considerata l’opportunità per Conad che trovava viabilità ed urbanizzazione già avviate, la trattativa Comune-Conad produsse interessanti e concrete iniziative finanziate da Conad che vale la pena di ricordare: l’illuminazione delle svincolo Fi-Pi-Li fino alla zona artigianale di Fontanelle; un contratto di sponsorizzazione per le attività culturali del comune per la durata di tre anni successivamente rinnovato per altri tre per circa 60mila euro annui che hanno permesso dal 2004 al 2010 l’apertura giornaliera del museo civico, la realizzazione della rassegna musicale Sonora, Medarte in Rocca e tanto altro ancora; un contratto di sponsorizzazione pari 900mila euro oltre iva per la costruzione della nuova scuola materna Don Enzo Terreni di Capanne. Quanto sopra è scritto negli atti ufficiali del Comune con dati sicuramente più precisi e puntuali (vado a memoria) ed è stato possibile senza alcuno sconto a Conad, vale a dire che hanno pagato anche gli oneri di urbanizzazione e almeno 500mila euro di questi sono stati destinati alla costruzione della suddetta scuola. L’aver chiamato le cose con il proprio nome e l’utilizzo dello strumento del piano attuativo hanno permesso, oltre ad un passaggio democratico e trasparente , di ritrovare Conad oggi a farsi carico, insieme ai cittadini ed alle aziende del territorio del sostentamento dei vari servizi pubblici attraverso le tasse e tributi che versano per Tari, Imu, ecc…”.
L’ex sindaco, tuttavia, riconosce che il magazzino abbia prodotto alcune criticità, ma sottolinea, al contrario, come la costruzione dei nuovi volumi (per quanto impattanti) abbia portato all’amministrazione solo poche briciole di ‘compensazione’.
“Non voglio certo negare criticità e problemi – prosegue Vivaldi – anche se preferisco tacere sulla dolorosa vicenda delle cooperative. Primo fra tutti lo scarso ritorno in termini occupazionali per i tanti cittadini che confidavano in un’opportunità di lavoro e sicuramente il comparto è da correggere almeno per gli standard di parcheggio. Se questi sono gli errori possono essere corretti. Ci sono le soluzioni, già scritte nelle norme in vigore e se non bastano, con responsabilità politica, si cambiano le norme. Non credo certo che la soluzione stia in due torri, unico progetto certo, autorizzato senza alcun vincolo con l’ipotetico futuro progetto di ampliamento, fuori da ogni programmazione e pianificazione e che complessivamente ha portato, una tantum, nelle casse del comune e quindi dei cittadini, poco più di un’annualità del vecchio contratto di sponsorizzazione per le attività culturali (60mila euro). Di fatto 50mila metri cubi di volume senza identità”.

 

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