
Lo scorso gennaio è stato il turno dei pini alla scuola elementare don Milani di San Miniato Basso e di quelli alla scuola di San Donato, che saranno nuovamente ‘trattati’ fra 3 anni. È la strategia adottata dal comune di San Miniato contro la processionaria, il celebre lepidottero che allo stato larvale è caratterizzato dai temibili peli urticanti.
Un insetto che a primavera può creare seri problemi nelle zone a verde, soprattutto quelle con i pini, come dimostrato dalle recenti segnalazioni arrivate da Santa Croce e Castelfranco.
Dal 2008, quindi, l’amministrazione di San Miniato ha deciso di difendersi adottando un’apposita cura preventiva: un vero e proprio vaccino, che in inverno viene iniettato con una puntura nella linfa della pianta, rendendola in questo modo mortale per i nidi di larve che dovessero formarsi sull’albero. Un sistema diverso rispetto alla classica rimozione manuale dei nidi, quando ormai le processionarie hanno completato il loro ciclo biologico.
La cura, di durata triennale, viene somministrata di anno in anno, a rotazione, nelle aree a verde caratterizzate dalla presenza di pini, dando ovviamente priorità alle scuole. Nel 2015, ad esempio, il vaccino era stato somministrato al nido d’infanzia di Stibbio, al micronido di Ponte a Egola, alla scuola de La Scala, alle Da Vinci di San Miniato, alle Galilei di Ponte a Egola, alla scuola de La Serra e infine alla scuola, al micronido e nella piazza deli Alberi di Ponte a Elsa. Previsto nel 20167 l’intervento al nido La Chiocciola di Roffia.