Fa acqua il nuovo sottopasso, preoccupano le infiltrazioni foto

A poco più di un anno dalla sua inaugurazione, avvenuta nel novembre del 2014, il sottopasso ferroviario di Isola, nel comune di San Miniato, presenta già alcuni primi segni di ‘sofferenza’. A destare preoccupazione sono le infiltrazioni sui muri laterali, che si manifestano da tempo con la fuoriuscita di acqua, bagnando ampiamente anche la strada.

Il sottopasso in questione è quello realizzato da Rfi (Rete ferroviaria italiana) in via Trento, lungo la provinciale 40 tra Isola e La Scala, le cui pareti interne si presentano inumidite e tappezzate di vistose macchie, dovute a diverse infiltrazioni d’acqua che oltrepassano il lastrico di copertura per poi riversarsi sulla carreggiata. La segnalazione giunge da un cittadino turbato per lo stato in cui versa la struttura, soprattutto alla luce della sua recente costruzione che avrebbe dovuto scongiurare problematiche di questo tipo. Sembra però che la situazione perduri da tempo, peggiorando ovviamente in seguito al verificarsi delle precipitazioni, come sta avvenendo in questi giorni.
Le cause che spiegano le perdite d’acqua possono essere di varia natura; per saperlo con esattezza si dovrebbe attendere il parere di tecnici competenti dopo un eventuale sopralluogo sul posto. Tuttavia, a primo impatto, le ipotesi più probabili farebbero pensare ad un mal funzionamento dei drenaggi, oppure dell’impianto di impermeabilizzazione. Certo è che se la situazione dovesse prolungarsi nel lungo periodo, la struttura potrebbe rischiare di riportare danni importanti come, ad esempio, la riduzione della capacità portante dei materiali che la costituiscono e, quindi, la conseguente compromissione della sua durata e sicurezza.
Ma l’opera, del resto, che fu fortemente voluta dalla cittadinanza in sostituzione del vecchio passaggio a livello, non ha mai avuto una storia facile. Realizzata con un investimento di circa 2,5 milioni di euro, era stata protagonista di un iter decisamente complicato: il cantiere, infatti, era partito a gennaio del 2009 e avrebbe dovuto essere terminato in 450 giorni. Cavilli burocratici allungarono i tempi dopo che Rfi, committente dei lavori, aveva rescisso nel 2011 il contratto con l’azienda appaltatrice per mancanza di certificazioni, mentre prima dell’inaugurazione si era avuto un ulteriore ritardo legato all’allaccio alla rete elettrica.

Serena Di Paola


Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.