Vittime del gioco, lo sportello si paga con la Tari foto

Uno sportello contro le ludopatie a Santa Maria a Monte. A presentare il progetto Mind the Gap, sviluppato dal Comune insieme al comitato di solidarietà e alla cooperativa sociale il Cammino, è il vicesindaco e assessore al sociale Manuela del Grande che dice: “Nel nostro comune, spesso ai servizi sociali si rivolgono le famiglie delle vittime della ludopatie. Abbiamo assistito a situazioni drammatiche di persone che si sono indebitate per non riuscire a gestire questa dipendenza, creando emergenze sociali e gravi problemi alle famiglie.

Quindi abbiamo deciso di fornire questo servizio dove le persone troveranno assistenti sociali, gruppi di auto aiuto e un legale per essere tutelati e per trattare con gli istituti di credito visto che la legge permette di rinegoziare in parte i debiti se contratti da vittime di ludopatie. Lo sportello sarà aperto ogni martedì nei locali nell’atrio del comune dalle 17 alle 19″. Il problema, l’amministrazione Parrella, in parte lo ha già affrontato, cercando di contrastare la presenza di macchinette slot machines e altri strumenti di gioco nei locali del territorio. “Ora a questo – spiega la sindaco Ilaria Parrella – accostiamo anche il servizio dello sportello. Nel 2014 abbiamo fatto un’ordinanza molto restrittiva per scoraggiare le nuove aperture di esercizi con sale giochi e slot machine. Quest’anno poi non abbiamo concesso lo sgravio sulla Tari a tutti quei locali che le ospitano, mentre abbiamo incentivato con la riduzione fino a 500 euro chi le aveva e le ha tolte. Con quel 10 percento in più di Tari che andiamo a prendere da chi tiene le macchinette che contribuiscono a causare le ludopatie sosterremo lo sportello dove le persone troveranno un approccio multi disciplina”. Lo sportello che è sostenuto anche dal comitato di solidarietà rappresentato da Nicla Bernardeschi permetterà alle persone di trovare una risposta concreta alla loro patologia infatti, spiega ancora l’assessore Del Grande: “Il problema è che quando le famiglie arrivano a rivolgersi ai servizi sociali spesso si sono create della situazioni gravi e chiedono aiuti economici per fare fronte a spese come il pagamento della bollette, ma alle volte dare denaro in queste situazioni è pericoloso perché i soldi rischiano di finire nelle macchinette, quindi abbiamo preferito attivare una struttura dove le persone trovano un aiuto concreto e vengono avviate verso un percorso di disintossicazione”.
E i numeri in provincia di Pisa sono abbastanza sintomatici di una situazione problematica, spiegano gli operatori della cooperativa Il cammino e l’assistente sociale Elena Maria Caciagli: “Secondo un’indagine del Sant’Anna del 2014 effettuata su un campione della popolazione compresa tra 19 e 60 anni, l’80 per cento gioca saltuariamente, il 30 per cento gioca con una certa costanza, mentre il 3 per cento della popolazione ha un comportamento patologico di fronte al gioco. Di questi, noi, nelle nostre strutture siamo riusciti fino a oggi, grazie a un percorso come quello che parte a Santa Maria a Monte, a recuperare circa il 60 per cento delle persone affette da ludopatie che rappresentano un’emergenza sociale. Ad oggi, infatti, non sappiamo in modo chiaro chi ci sia dietro alle varie società che ruotano intorno a questo mondo delle macchinette e della varie slot machine”.

 

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