Riqualificazione del centro, il progetto di Vanni (Pri) foto

“L’ accessibilità al paese è alla base di qualsiasi riqualificazione. Pensare solo a ripavimentare senza porsi il problema dei posti auto significa evitare il problema”. Ha le idee chiare l’esponente repubblicano Alberto Fausto Vanni, che insieme ad Eraldo Santarnecchi ieri sera, presso il palazzo comunale, ha presentato il suo progetto di massima per la riqualificazione del paese.

Una visione per molti aspetti alternativa a quella che vede impegnati in questi mesi gli uffici comunali, che da tempo stanno dietro alle direttive dell’architetto Italo Rota. “Eppure proprio alle sue parole ci siamo voluti ispirare, visioni profonde che ci hanno colpito – racconta Vanni. – Esattamente come espresso dal grande architetto crediamo che Santa Maria a Monta abbia bisogno non di riqualificare una piazza, ma di una comunità e di una classe  politica che abbiano in testa che tipo di paese vogliamo diventare. Proprio per questo crediamo sia incredibile che il sindaco pensi innanzitutto a limitare i parcheggi. L’accessibilità è alla base di ogni rilancio, come anche un’operazione di recupero collettivo dei fondi e delle case sfitte, oltre che delle aree morte da riprogettare con spazi giochi ed altro”. L’idea, molto simile a quanto prospettato per il centro di Montecalvoli, per il quale Vanni ed il Partito Repubblicano presentò mesi fa il progetto di una “cittadella della musica” (leggi: Montecalvoli borgo di musica: ostello, botteghe e Cafè) è quella di pensare il recupero del paese tutto insieme, come un indotto da far ripartire in blocco su un piano urbanistico, economico, sociale, attraverso l’opera di un comune che svolge la funzione di “principio regolatore” della rivitalizzazione, mediando fra i privati, i proprietari di appartamenti e fondi sfitti, i papabili esercenti ecc… . «I fondi o li riapriamo tutti insieme, attraverso una regia del comune che li prende in consegna tutti con un accordo collettivo e canone agevolato ai proprietari, oppure non ne caveremo mai le gambe. Il comune avrebbe dalla sua il fatto che le case in centro ormai si stanno fortemente deprezzando in modo preoccupante – spiega Vanni. – Lo stesso andrebbe fatto per i sotterranei, che sono una grande ricchezza del paese e dovrebbero ricominciare ad ospitare attività artigiane, esercizi del settore enogastronomico”. Il primo passo però, per Vanni, sono i parcheggi. «Tutto si può dire, tranne che da noi manchino i parcheggi – dice. – Si pensi a quella che in paese chiamiamo “valle del Mori”, dove adesso stanno due piani di parcheggi in via San Michele: è sufficiente un piano ulteriore per risolvere i problemi». Molti, inoltre, gli antichi passi da recuperare. «Il paese è letteralmente circondato di antiche vie che corrono intorno alla collina, lungo ciò che resta delle antiche mura – continua – alcune delle quali accedono al nostro più importante gioiello: piazza della Vittoria, dove dovrebbe stare un punto panoramico attrezzato di tutto punto, collegato con la parte inferiore da un ascensore che colleghi, anche in questo caso, a parcheggi nella piana. Solo a quel punto il paese diventerebbe realmente attrattivo non solo per i turisti, ma tutti coloro che, come un tempo, venivano da Pisa e da Pontedera per fare serata da noi, a riparo dal caldo”.

Nilo Di Modica

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