
Si chiude con uno strascico di polemiche la 29esima edizione del Palio del Cuoio. Polemiche fatte di recriminazioni e critiche, con tanto di botta e risposta affidati alla piazza virtuale dei socialmedia. Sotto accusa la decisione del presidente dell’associazione eventi pontaegolesi, Giacomo Pannocchia, di interrompere la corsa del Palio dopo l’incidente occorso al secondo caratellista di Tognarino. Decisione di cui Pannocchia, dal palco, si è assunto la piena responsabilità, con l’obiettivo di garantire l’intervento in pista dei soccorritori per poi ripetere la partenza 10 minuti più tardi.
Durante il secondo passaggio della gara, infatti, il caratellista Gabriele Giacomelli ha improvvisamente accusato un malore, perdendo i sensi e rimanendo stesso a terra sull’asfalto. Da qui la decisione di fermare tutto per far entrare in pista i volontari della Croce Rossa. Decisione, tuttavia, che ha fatto rumoreggiare una parte del pubblico, aprendo un dibattito proseguito in questi giorni nei bar e nelle piazze di Ponte a Egola. L’accusa, da un lato, è rivolta alla fede biancoarancio del presidente Pannocchia, che per alcuni non si sarebbe comportato con altrettanta solerzia se il ragazzo infortunato avesse indossato altri colori. Dall’altro lato, invece, la tesi è quella di aver creato in qualche modo un precedente pericoloso, che rischia di mettere nelle mani dei caratellisti, magari di chi si trova in ultima posizione, uno strumento per poter annullare e ripetere la gara fingendo un malore.
“Discorsi che dispiacciono e che fanno male”, afferma Franco Benvenuti, caratellista di Tognarino e portavoce del rione, che interviene per smorzare una polemica che proprio non va giù in casa biancoarancio. “Il regolamento – spiega Benvenuti – contempla la possibilità che un caratellista possa farsi male in un incidente di gara, finendo sulle presse o ferendosi con il caratello, ma non prevede niente nel caso in cui qualcuno abbia un malore improvviso durante la corsa. In questo caso la responsabilità deve assumersela il presidente del Comitato. E da questo punto di vista la scelta di Pannocchia è stata assolutamente giusta, anche perché i soccorritori, per intervenire, avrebbero dovuto attraversare le corsie di altri rioni in gara: c’era il rischio, insomma, di dover aspettare tre minuti, fino alla fine della corsa, prima di soccorrere Gabriele”.
In un primo momento, inoltre, la situazione aveva davvero preoccupato i ragazzi di Tognarino, convinti che il malore potesse essere qualcosa di ben più grave. “Ci siamo davvero spaventati – riprende Benvenuti -. Ad ogni modo non si è trattato di un semplice calo di zuccheri, ma di un problema che richiede qualche giorno di pazienza: al momento Gabriele soffre ancora un forte mal di testa”.
Per evitare polemiche, quindi, Tognarino spiega che avrebbe anche accettato un eventuale squalifica: “Dopo la decisione di Pannocchia, che accettiamo e che condividiamo in pieno – riprende Benvenuti – sarebbe forse stato opportuno un faccia a faccia tra i responsabili degli altri rioni per decidere se dovevamo correre di nuovo oppure no. Chiaramente ci sarebbe dispiaciuto ma lo avrebbe accettato, perché non vogliamo che passi in alcun modo l’idea che qualcuno abbia voluto favorirci. A chi invece ritiene che dal prossimo anno cominceranno tutti a buttarsi in terra, io rispondo che questo non è lo spirito del nostro palio. Non credo che qualcuno possa arrivare a fingere: siamo ragazzi di paese e ci conosciamo tutti. Penso che certi discorsi facciano solo male al Palio. Dispiace, soprattutto perché nelle critiche qualcuno è sempre pronto, ma quando c’è da muovere un dito per la manifestazione nessuno si fa vivo”.