FiPiLi, truffa dello specchietto ad una castelfranchese

Un sorpasso come se ne fanno tanti in superstrada, quasi sovrappensiero, e nell’accostarsi alla macchina che si sta superando, il rumore di una botta alla carrozzeria. Un colpo secco, come di qualcosa che sfiorato in velocità la macchina durante la manovra. Dinamica solo apparentemente innocua, di un normale incidente come ne possono capitare, ma che invece nasconde spesso una truffa bella e buona. Un “disguido” avvenuto questa mattina anche ad una castelfranchese che si recava a lavoro a Pisa, in FiPiLi, all’altezza del bivio che divide le strade fra il capoluogo di provincia e Livorno.

“Stavo dietro a questa macchina di colore azzurro chiaro, metalizzata, che dopo aver imboccato la strada per Pisa continuava ad andare a velocità ridotta, quindi mi sono messa a superarla – racconta la vittima – ad un certo punto ho sentito un colpo alla macchina, secco, prpprio come se mi avessero tirato qualcosa addosso, l’impressione è stata subito quella. Poco dopo l’uomo dell’auto che avevo appena superato ah cominciato a suonarmi ed a sbracciare e ci siamo fermati alla prima piazzola disponibile”. Ed è li che i contorni della truffa hanno mano a mano cominciato a farsi notare. “Voleva 50 euro – racconta la castelfranchese – io mi subito bloccata perchè la cosa mi pareva strana. Mi sono accorta subito che avevo come un frego dietro la macchina, lui invece avevo questo specchietto visibilmente rotto. Li per lì in buona fede mi sono anche chiesta come mai mi chiedesse 50 euro quando il danno era evidentemente più ingente. Così gli ho proposto di fare la constatazione amichevole: niente, non la voleva, perchè il danno era troppo piccolo e aveva paura che gli aumentasse l’assicurazione. A quel punto è diventato più insistente e me ne ha chiesti 20, io ho subito proposto di andare dai carabinieri e lui è diventato ancora più agitato e insistente. Non sapevo cosa fare, non mi ero mai ritrovata in una situazione simile e alla fine gli ho mollato 20 euro quasi solo per farlo andare via. Proprio mentre succedeva questo però col cellulare ho fatto una foto alla macchina, con tanto di targa e a quel punto il signore è letteralmente scappato via. A quel punto la truffa era evidente e in serata sono andata dai carabinieri a sporgere denuncia”.

Nilo Di Modica

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