Tutto pronto per il Palio di San Rocco: gli appuntamenti

Alle 17 di lunedì dal numero 10 di via Bagnoli, davanti al giardino del Campana Guazzesi, avrà inizio il Palio di San Rocco Pellegrino – Festival del pensiero popolare, con l’inaugurazione di una serie di mostre importanti.

Si comincia da qui, negli ambienti messi a disposizione dalle suore del Monastero di San Paolo. La mostra, intitolata a “Il poggio coronato”, ospita moltissime opere che il pittore Sauro Mori ha dedicato a una collina che si vede dal lago di Roffia, di là dall’Arno, difficile da raggiungere, se non dopo un lungo giro. Mori è diventando per molti “il pittore del lago”, andando lì ogni giorno, per mesi. Lì ha dipinto con tecniche diverse e anche da diversi punti di vista, lo stesso soggetto, che è diventato una specie di ossessione,
Agli intervenuti oltre al saggio introduttivo di Andrea Mancini, sarà donato il libretto intitolato appunto “Il poggio coronato”, che Mori ha dedicato alla collinetta. L’ha dipinta spesso completamente vuota, ma anche – e questo è il tema dell’ultima sala della mostra – abitata da figure femminili, fantasmi che hanno invaso la mente del pittore, adesso inquietano lo spettatore.
Dopo questa prima inaugurazione gli intervenuti si sposteranno a visitare le altre numerose esposizioni che si snodano da piazza XX settembre fino a piazza Buonaparte. Cominciamo dalle prime, all’interno del Palazzo Del Campana Guazzesi, che riguardano le opere donate da importanti artisti al Comitato Manifestazioni Popolari per l’annuale Festa degli Aquiloni. Si tratta di una tradizione, inaugurata da Dilvo Lotti, che il Comitato ogni anno ripete, realizzando un’asta pubblica di cui questi “aquiloni d’arte” rappresentano le bellissime “rimanenze”.
Negli stessi spazi si potranno anche ammirare le foto di Pasquale Moffa e di Andrea Lippi, due fotografi del gruppo La Fototeca di Castelfranco. Si tratta di due campagne fotografiche molto belle, la prima dedicata all’esposizione fiorentina – al bellissimo Forte Belvedere – dello scultore Antony Gormley, opere che anche nella fotografia riescono ad inquietare. L’esatto contrario di quelle di Lippi, dedicate ai luoghi di tutto il mondo, alla ricerca dell’armonia, dal giardino giapponese al labirinto nella cattedrale di Chartres.
Più avanti, stavolta in via Maioli, due bellissimi palazzi aprono le loro porte, ad altre importanti mostre, la prima di Piero Fiaschi, con una serie di foto di paesaggi e di figure, ripresi tutti secondo una personale concezione della bellezza, l’altra dedicata al film “Cesare deve morire” dei Fratelli Taviani, che proprio in questa casa nacquero, a cavallo degli anni Trenta. In esposizione le splendide foto di Umberto Montiroli che proprio quest’anno è stato premiato come miglior fotografo di scena.
Infine, nell’Oratorio di San Rocco, le foto realizzate da Daniele Alamia, durante la processione di Sant’Eurosia a Corazzano, dove il bravissimo fotografo siciliano è andato per molti anni, su invito di don Luciano Marrucci e poi di don Francesco Ricciarelli, autore del libro sulla santa delle campagne, dove molte delle splendide foto esposte sono state pubblicate. Queste foto richiamano quelle di altri grandi fotografi e sembrano trasformare Corazzano in uno di questi antichi luoghi della Sicilia. Tra l’altro alcuni sono proprio dedicati a don Marrucci, ripreso nella sua funzione di parroco, affezionato a quelle campagne.
ma gli eventi non si fermano alle mostre. Alle 18 e 45 don Andrea Cristiani coordinerà una serata dedicata al Giubileo delle donne. Insieme a Benedetta Giugni, Maria Grazia Caciagli e a Marie Pierre Djeng si parlerà dell’eccezionale apporto che le donne danno alle comunità del mondo, un apporto di recente valorizzato anche da Papa Francesco all’interno di importanti aperture della Chiesa nei confronti dell’universo femminile. Poi, dopo la cena popolare, nel giardino Del Campana Guazzesi, gli anziani del gruppo CoRe daranno vita all’eccezionale Che mondo sarebbe senza panzanella (col pane di ieri), il bellissimo spettacolo che ogni anno una cinquantina di anziani dedicano al Festival del pensiero popolare. Seguito dall’esibizione di Flamenco del gruppo di Maria Teresa Spinelli e dalla performance quasi notturna (verso le 24 nell’oratorio di San Rocco, in piazza Buonaparte) dedicata a Il monaco di Monza il film dove Don Backy recitava insieme a Totò e a Macario. Interpreti d’eccezioni gli operatori delle varie Residenze per anziani della zona, ma anche alcuni utenti delle stesse.

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.