Nasce Territorio in comune, si parte con un convegno

L’Egola e l’isolotto e le ragioni per le quali diventano minaccia per il territorio. Di questo si parlerà in un convegno al quale sono invitati tecnici ed esperti, primo atto ufficiale della nuova associazione Territorio in comune.

“Medesimo discorso vale per l’isolotto che da anni cresce indisturbato e rigoglioso nell’Arno di fronte a Santa Croce Sull’Arno. Forse per intervenire si attende che accada qualcosa di grave, per poi presentarsi ai cittadini con le consuete lacrime di coccodrillo?”, si chiede il comitato direttivo dell’associazione, che parte da un presupposto: “Da molti anni il clima ha subito forti cambiamenti e gli andamenti meteo sono sempre più acuti e imprevedibili. Questa nuova situazione, oramai consolidata, richiede una particolare attenzione da parte di tutti coloro che sovrintendono alla sicurezza ambientale ed in particolare alle situazioni di rischio conseguenti a eccessi di precipitazioni e piene fluviali. Nel nostro territorio da anni a decorrere dal periodo autunnale si presenta il rischio di inondazioni conseguenti a piogge caratterizzate da una certa intensità. Il torrente Egola ogni anno, e più di una volta in un anno, tracima e quando va bene l’inondazione colpisce solo i terreni agricoli. Molto spesso però è anche il centro abitato di Ponte a Egola ad essere invaso dalla acque del torrente, con conseguenze gravi per cittadini e attività economiche. E questo nonostante i ripetuti lavori di adeguamento dell’alveo del torrente susseguitisi negli ultimi decenni. Ogni anno si assiste a riunioni e assemblee di cittadini inferociti che lamentano danni alle proprie case e alle loro attività economiche a seguito della esondazione del torrente Egola. Ogni anno le Autorità preposte promettono interventi risolutivi, ma i risultati sono sostanzialmente scarsi. Poiché il periodo delle piogge si sta avvicinando, le autorità competenti devono fare quanto in loro potere per prevenire nuove situazioni alluvionali. La pulitura dell’alveo del torrente Egola oltreché dei vari canali che confluiscono nell’Arno e una attenta verifica delle varie cateratte che regolano il reticolo idrico deve avvenire con solerzia e attenzione. Cosa che al momento non sembrerebbe essere stata realizzata completamente. Se si osserva il letto dell’Egola non si può non constatare che a oggi esso è invaso dalla vegetazione la quale in caso di abbondanti piogge sarà certamente di ostacolo al rapido defluire delle acque, favorendo la esondazione del torrente. E’ assolutamente inutile e ingiusto che le autorità pubbliche intimino ai privati cittadini la pulitura di ciglioni e fosse se la parte pubblica non fa altrettanto per quanto di sua competenza. Le ripetute inondazioni devono indurre le Autorità ad avviare una approfondita indagine tecnica condotta da esperti in materia idraulica con l’obiettivo di verificare le motivazioni per le quali il torrente Egola, nonostante i ripetuti interventi di messa in sicurezza, continua ad essere un pericolo per la comunità”.

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