San Miniato, rifiuti imprevisti alla discarica Scacciapulci

Modifiche in vista per il piano di bonifica della ex discarica Scacciapulci, dopo l’imprevisto avvenuto a settembre dell’anno scorso con il rinvenimento di alcuni rifiuti (667 metri cubi) nella parte finale della discarica ed il conseguente slittamento dei lavori e cambiamento del piano di spesa.

Il sito, a Calenzano, è stato utilizzato come luogo di rimessa dei rifiuti solidi urbani del comune di San Miniato a partire dal 1967 e fino al 1986, quando il tutto venne dismesso. Inserito, nel 1999, nell’elenco dei siti da bonificare, il luogo era stato oggetto di un progetto che a partire dal 2010 fissava lavori e tempistiche per la bonifica: un piano in tre lotti del costo complessivo di 1 milione e 330mila euro, approvato in via definitiva nel 2014, che nel settembre scorso sarebbe dovuto partire verso l’attuazione della prima fase, ad opera della ditta vincitrice dell’appalto Tecnoambiente Spa, con sede a Ponte Egola. Proprio all’inizio dei lavori, però, operando all’altezza del piede della discarica dove sarebbe dovuto sorgere un muro di contenimento munito delle varie tubazioni necessarie per la raccolta del percolato, le prime escavazioni aveva fatto emergere vecchi rifiuti dove non avrebbero dovuto essere, costringento comune e progettisti ad intervenire.

Una vicenda e rispettivi ripari sui quali l’assessore Marzia Fattori riferirà nei dettagli domani sera, 6 ottobre, in commissione ambiente, riunita per ricevere aggiornamenti su tutta la vicenda oltre che per nominare il nuovo presidente (il precedente era la stessa Fattori, prima della sua nomina ad assessore a seguito del ritiro delle deleghe a Manola Guazzini). “Si è trattato di un imprevisto dovuto alla natura della discarica” preannuncia l’assessora. “Durante le prime escavazioni sono venuti alla luce alcuni rifiuti vecchi, risalenti all’attività del sito, a pochi metri dal punto fissato dalle cartografie delle quali siamo in possesso come il limite della discarica. Con ogni probabilità si tratta di un’incongruenza dovuta ai tanti anni passati, anche se abbiamo fatto tutte le perizie del caso, anche tramite Arpat. In ogni caso siamo stati costretti a fermare i lavori e a modificare il progetto”.

Di qui anche una variante di spesa e di progetto, che è dovuta ovviamente passare attraverso tutto l’iter autorizzativo provocando uno slittamento dei lavori. “I costi accessori di questo imprevisto saranno di circa 70mila euro, ma la revisione del progetto – spiega Fattori – ha fatto si che gran parte delle modifiche andassero a mutare il secondo lotto dei lavori, modificandone l’entità di spesa”. In altre parole lo sforamento dei costi, nel complesso del progetto totale, non dovrebbe esserci, o comunque dovrebbe essere di un’entità assai inferiore ai 70mila.

L’intervento

I rifiuti, rinvenuti durante la realizzazione del drenaggio, sono stati allocati, in via di urgenza, nella parte alta del corpo della discarica, attività aggiuntiva che ha comportato un rallentamento nelle attività previste, ma tuttavia, tale soluzione ha permesso il proseguimento ed il completamento del drenaggio per la messa in sicurezza del piede della discarica. I rifiuti ammucchiati sono stati messi in un’area attrezzata con telo impermeabile di appoggio e relativa copertura con ulteriore telo superiore avente le stesse caratteristiche, in maniera tale da salvaguardarli da eventi piovosi ed altri agenti atmosferici. Saranno allocati infine in via definitiva all’interno dell’area di discarica.

Nilo Di Modica

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