La Provincia chiude il Marconi: “Pericolo sulla tenuta dei solai” foto

La notizia che potessero esserci dei problemi era nell’aria, tanto che fin da ieri mattina il dirigente scolastico provinciale cercava una possibile soluzione, nel caso in cui le cose si fossero messe male.

E così è stato. La lunga giornata cominciata in prefettura durante un vertice per valutare la situazione dell’edificio che ospita il Liceo Marconi si è chiusa con una nota arrivata dalla provincia solo alle 19,10 di oggi, in cui si parla di una situazione di pericolosità rilevata dai tecnici della Provincia e confermata dai vigili del fuoco. Non solo: il presidente della provincia di Pisa Marco Filippeschi ha informato la Procura della Repubblica, inoltrando un esposto ai magistrati, dopo che è stata redatta la relazione tecnica della provincia dove emergono difformità tra la documentazione realtiva all’edificio e la sua effettiva situazione attuale. Non solo: l’avvocatura provinciale ha anche avuto mandato dal presidente di intentare una causa civile in prima battuta, contro chi vendette l’edificio alla Provincia di Pisa.
La lunga mattinata del preside Guerranti
Questa mattina il dirigente scolastico del liceo Marconi di San Donato, Luca Guerranti è stato convocato in prefettura con i dirigenti della Provincia, il presidente Marco Filippeschi e i sindaci del territorio. Il prefetto Visconti e Filippeschi non hanno indugiato: sentiti i pareri dei tecnici, hanno deciso di chiudere d’urgenza con un’ordinanza la struttura scolastica. “I ragazzi rimarranno a casa fino almeno al 2 di novembre – spiegano i docenti, anche se la Provincia parla di una chiusura a tempo indeterminato – mentre nell’edificio di San Donato i tecnici, già da domattina avvieranno le verifiche sulla portanza dei solai, per capire se possono sopportare il carico che ogni giorno l’attività umana nell’edificio crea oppure no”. Intanto le lezioni non potranno svolgersi e c’è già un’ipotesi per trovare una collocazione d’urgenza al liceo: gli spazi di proprietà della Fondazione Carismi a la Scala a San Miniato in via Trento. Domattina il preside Guerranti e il sindaco Gabbanini, probabilmente con il personale tecnico di provincia e comune, faranno un sopralluogo per valutare l’idoneità degli spazi, per quanto non sia cosa facile spostare 600 studenti. Nella giornata di domani venerdì 21 ottobre alle 16 nei locali dell’istituto tecnico Cattaneo a San Miniato, vista l’inagibilità della scuola di San Donato, invece è prevista un’assembela dove sono invitati i docenti del Marconi, i genitori, i ragazzi e probabilmente gli amministratori locali.
L’unica attività della scuola che rimarrà in funzione è quella della segreteria, per adempiere agli obblighi di legge. Domattina era prevista la nomina dei docenti che verrà fatta nella sala del consiglio comunale di San Miniato a palazzo Migliorati, mentre in futuro per la segreteria potrebbe essere utilizzati altri spazi. 
L’iter dei controlli
A far scattare l’allarme, comunque sono state le evidenze emerse durante gli ultimi controlli, fatti alcuni giorni fa.
“I tecnici per quanto è stato possibile capire in prefettura – ha spiegato il preside Guerranti – ci hanno detto che sei mesi fa erano state fatte delle verifiche sui solai dell’edificio e che erano emersi tre punti di criticità, ma non tali da creare allarme. Questi problemi erano stati messi sotto osservazione. Poi pochi giorni fa sono tornati a verificare la situazione e vedere come erano evoluti questi tre punti di criticità e hanno scoperto che se ne erano creati altri, coinvolgendo una porzione maggiore della struttura. Una situazione che nessuno si è sentito di trascurare e quindi adesso i tecnici devono capire se i solai possono sopportare il carico creato dall’utenza quotidiana e per fare questo è indispensabile svuotare la scuola”.  Al momento sulla vicenda dal punto di vista tecnico sarebbe stata prodotta una relazione, che però non è ancora stata notificata ai diretti interessanti, in primo luogo al preside della scuola. Sulla scrivania di Guerranti invece, proprio mentre spiegava la situazione, il personale della segreteria ha portato i documenti che cercavano dalla tarda mattinata: il collaudo rilasciato nel 2009 dal genio civile che garantiva che la struttura (nata con altra vocazione, quella di centro direzionale a uso ufficio) poteva essere adibita all’utilizzo scolastico e quindi che poteva ospitare nelle ore didattiche gli oltre 600 alunni che ogni giorno si recano a San Donato per seguire tre indirizzi scolastici: quello del liceo scientifico, del liceo tecnologico e del liceo delle scienze umane.
Ora dal punto di vista strettamente tecnico gli enti preposti, la provincia di Marco Filippeschi, ma al tempo in cui venne spostata qui la scuola era guidata da Andrea Pieroni, dovranno spiegare se queste criticità hanno compromesso la portata dai solai al punto di non renderli più utilizzabili per ospitare le classi e quindi se saranno necessari degli interventi per ripristinare quanto prescritto dalle normative a cominciare dalla 626, la legge che regolamenta in termini generali la sicurezza sul lavoro e quanto previsto dal decreto ministeriale 81 del 2008. Ci sarebbe anche l’ipotesi che la chiusura dell’edificio sia stata una misura cautelativa e quindi in qualche modo prudenziale e fatte le verifiche, i ragazzi dopo il 2 novembre potrebbero rientrare in classe. Nel campo del probabile però c’è anche, e rappresenta la principale preoccupazione di studenti, genitori, insegnati e preside, l’ipotesi che i controlli possano confermare la non utilizzabilità dell’edificio. Ma questo lo stabiliranno i tecnici della provincia con i vigili del fuoco, come spiega il dirigente scolastico.
Una vicenda che comunque in parte deve ancora essere chiarita anche se a prima vista sembrerebbe trattarsi di un progressivo deterioramento dell’immobile visto che nel 2009, quanto il liceo arrivò a San Donato, l’edificio era stato definito collaudato anche per l’utilizzo scolastico con tanto di documenti firmati dal Genico civile. Poi c’è la questione delle presunte difformità tra quanto scritto nei documenti relativi all’edificio e le caratteristiche tecniche reali di cui parla Filippeschi, materiale da cui potrebbe scattare un’indagine della procura della Repubblica e una richiesta risarcitoria al costruttore qualora quanto ipotizzato dall’attuale presidente della provincia dovesse trovare una rilevanza giudiziaria.
Intanto anche dal comune di San Miniato in tardissima serata è arrivata una nota in cui il sindaco Vittorio Gabbanini ha detto: “La priorità è quella di garantire agli oltre 600 ragazzi del Liceo Marconi di avere quanto prima una nuova sede dove poter far ripartire al più presto l’attività didattica. Abbiamo ricevuto dalla Provincia di Pisa la relazione che documenta la criticità della struttura, relazione che abbiamo inviato immediatamente alla procura della Repubblica di Pisa – spiega il primo cittadino -. La notizia della chiusura mi preoccupa. Il Comune di San Miniato sta inoltre valutando l’eventualità di procedere per vie legali, perché ci sentiamo vittime di una situazione di cui non eravamo a conoscenza”.
Lo sconforto dei docenti
Nella gioranta di oggi il preside Guerranti e il suo vice Loriano Salvadori hanno prima incontrato i docenti per spiegargli la situazione e poi hanno informato il consiglio d’istituto. Questo però non ha impedito ai primi genitori di arrivare al liceo Marconi a chiedere delucidazioni. Una giornata caotica che il dirigente scolastico ha gestito con calma e lucidità. Nel pomeriggio al liceo Marconi il disappunto e lo sconforto dei docenti era palpabile tanto che hanno detto: “Questo è un disagio forte per lo svolgimento della didattica che avevamo appena cominciato a pianificare. Noi con l’arrivo del nuovo preside speravamo di poter cominciare a lavorare al rilancio dell’attività della scuola avviando un percorso. Ora invece anche questa iniziativa subità una battuta d’arresto. Il liceo scientifico Marconi è un patrimonio di tutta la collettività, è una scuola di eccellenza e va mantenuto. Qui purtroppo, da parte delle amminsitrazioni comunali non abbiamo un progetto sul liceo, sulla riqualificazione dell’area circostante. Servirebbe più attenzione a questa scuola che rappresenta una risorsa del territorio, dove si formano studenti di ottimo livello”. Un appello accorato fatto da un corpo docente che crede nel valore del proprio lavoro e della scuola in cui opera e che vorrebbe poter fare di più per i propri studenti, ma che ora dovrà fare i conti con una situazione abbastanza catastrofica dal punto di vista didattico. Proprio per questi motivi, il corpo docente del Marconi in generale a prescindere dalla vicenda odierna parla di una bassa attenzione da parte delle amministrazioni comunali del Comprensorio per quella che è una scuola di livello alto per qualità di insegnamento e programmi scolastici che in effetti rappresenta un’opportunità formativa per molti ragazzi del territorio.
Gli insegnati comunque in questo periodo di sospensione dell’attività didattica hanno deciso di organizzarsi per mantenere vivo lo studio dei ragazzi sui programmi scolastici. Alcuni hanno già cominciato ad organizzarsi con le nuove tecnologie informatiche per assegnare compiti e materiale didattico.

 

Gabriele Mori

Giacomo Pelfer

 

 

 

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