Locandina shock in biblioteca, mamme infuriate foto

A segnalare quello strano disegno alla mamma sarebbe stata una bambina, rientrando a casa dopo essere stata in biblioteca. Una locandina, in realtà, realizzata come fosse il disegno di un bambino, nel quale si vede la più classica rappresentazione della famiglia: il bimbo al centro, indicato come “Io”, a sinistra il “Papà”, e a mamma denominata con parole offensive, per ricordare, come recita la locandina, che “la violenza sulle donne non danneggia solo le donne”. Quel disegno, vincitore tra l’altro di un concorso delle Nazioni Unite, ha finito invece per mettere sul piede di guerra la mamme di Castelfranco.

“Un fatto increscioso e gravissimo”, lo definisce la consigliera comunale Aurora Rossi. “Lo Stato – dice – non è nuovo a campagne di dubbio gusto ma mai era sceso nel ridicolo e nell’offensivo come in questo caso. Non voglio tirare in ballo l’assoluta mancanza di fantasia e professionalità di questi grandi ideatori di slogan, quanto la brutalità gratuita della locandina che colpisce e offende proprio quelle donne contro cui non dovrebbe essere praticata la violenza. In questo caso, non solo non hanno capito che la violenza non è quella fisica, ma è soprattutto quella verbale e che il messaggio è veicolato in modo del tutto sbagliato e irresponsabile”.
Secondo Rossi, infatti, una bambina di Castelfranco sarebbe rimasta scioccata da quel disegno, tanto da riferirne il contenuto alla mamma. “Questo a riprova – dice la consigliera comunale – che il messaggio è irresponsabile. Se fosse stata una locandina che colpiva nel segno, veicolando un bel messaggio, una bimba così piccola ne sarebbe stata colpita in maniera positiva. Ma questo non è stato, anzi. Una donna adulta rimane del tutto basita davanti a tale squallore e non può che pensare che lo Stato, ideatore di simile nefandezza, non sappia veramente più che pesci prendere per destare scalpore tra i suoi cittadini”.
Aurora Rossi, quindi, si chiede “se chi ha attaccato la locandina nella nostra biblioteca – afferma – non se lo sia semplicemente chiesto. Mi domando anche se il sindaco e l’assessore alla cultura ne fossero a conoscenza permettendone così l’affissione. Credo che molto spesso, in uno Stato che non ci rappresenta più e soprattutto in una piccola cittadina come la nostra fatta di gente semplice e ancora piena di valori, ci si debba interrogare sulla liceità o quanto meno sul gusto delle cose. In ogni caso, chiedo con veemenza che la locandina venga rimossa al più presto sia dalla biblioteca comunale sia da qualsiasi altro luogo pubblico del nostro comune.

 

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