Cerbaie, legna a chilometro 0 per riscaldare le scuole

L’obiettivo è duplice. Da un lato fornire energia pulita agli edifici, a cominciare dalle scuole, con evidenti vantaggi a livello ambientale ed economico, e dall’altro provare a risollevare la filiera produttiva legata ai boschi delle Cerbaie, creando magari anche un po’ di economia.

È la sfida lanciata dai comuni di Fucecchio, Castelfranco e Santa Croce, insieme al Consorzio forestale delle Cerbaie. Una sfida che partirà dalle scuole di Querce e Pinete, scelte come primo banco di prova del progetto, con la creazione in futuro di impianti di teleriscaldamento destinati a sostituire gli attuali impianti a gasolio.
Il progetto, finalizzato alla cosiddetta filiera bosco-legno-energia, è condiviso dai tre comuni in cui ricade il territorio delle Cerbaie (con Castelfranco nel ruolo di capofila), insieme al Consorzio forestale delle in qualità di soggetto attuatore. Per la realizzazione del progetto, i comuni hanno richiesto alla Regione un apposito finanziamento da circa 15mila euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 6mila a carico dei tre comuni.
Il primo passo del progetto sarà un’analisi sulla vegetazione delle Cerbaie per individuare il tipo di cippato (cioè il legame a scaglie) che se ne potrebbe ricavare per alimentare gli impianti di teleriscaldamento. A quel punto partirebbe la realizzazione di due impianti per le scuole elementari di Querce e Pinete, tutt’ora servite da riscaldamento a gasolio. Se il progetto andrà a buon fine, l’obiettivo sarà quella di estenderlo nelle varie zone delle Cerbaie non allacciate alla rete del metano, prevedendo la creazione di impianti per gli edifici residenziali riscaldati a gpl o a gasolio. In questo modo, il progetto punta anche ad alimentare una filiera del legno legata alla produzione di cippato. (g.p.)

 

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