Castelfranco approva il piano antenne, tutti i siti

Anche Castelfranco d’ora in poi avrà un piano delle antenne. E’ stato infatti votato nel consiglio di ieri sera, 26 febbraio, quello che è stato a più riprese definito come l’unico strumento utile per poter in qualche modo contrastare la volontà delle grandi aziende della telefonia. Il piano, che presto sarà anche presentato ad un incontro pubblico, è stato redatto dalla ditta specializzata Polab che ha effettuato in questi mesi le sue misurazioni e le sue previsioni, cercando di andare ad identificare quelli che potrebbero essere i siti ottimali nel rispetto tanto delle necessità dei cittadini di avere “campo” tanto, anche, la sicurezza per la salute.

Ad oggi le antenne che insistono sul territorio sono in via dei Tavi (presso la centrale Enel dietro la Incas), nel centro storico sul tetto del grattacielo Marconcini, in via dell’Iserone, in via Aiale, in via Quarterona e ad Orentano lungo via di Valico. “La situazione è complessa e mette insieme tante istanze – ha dichiarato l’assessore con delega alle nuove tecnologie Giulio Nardinelli – senza dimenticare che si tratta di opere che sono in qualche modo tutelate dalle leggi nazionali. Le antenne della telefonia, stazioni radio base, sono infatti considerate opere di urbanizzazione primaria, alla stregua di fognature e illuminazione pubblica: si devono fare. In assenza di un piano, all’arrivo di una richiesta di installazione da parte di una compagnia telefonica, il comune ha trenta giorni per rispondere e le mani legate, poi c’è il silenzio assenso”. Fra gli elementi che sono stati inseriti nel piano, anche l’installazione di un sistema di monitoraggio continuo delle antenne già esistenti, oltre che un privilegiamento per terreni di proprietà pubblica. “Abbiamo fatto tutto quello che ci è stato possibile per tutelare la salute dei cittadini e vogliamo una volta per tutte ribadire come tutti gli impianti presenti sul territorio siano comunque al di sotto dei parametri di legge, fissati ad un massimo di 20 voltmetro – ha continuato Nardinelli. – La soglia di attenzione fissata è 6, le nostre sono tutte intorno a 3. Senza contare che, come già prevedeva il nostro regolamento urbanistico, si renderà necessario ad ogni installazione tanto il parere dell’Asl che quello di Arpat“. Votata all’unanimità. Qualche schermaglia in sede di consiglio si è infine avuta con il Movimento 5 Stelle, che da tempo invitava l’amministrazione a dotarsi di un piano, specie dopo la comparsa, mesi fa, delle antenne di via Iserone e Aiale che avevano destato preoccupazione nella popolazione. “Ci dispiace come al solito vedere come l’amministrazione ci metta a disposizione le carte poco prima di andare a discutere, avremmo avuto modo così di esporre, magari anche in commissione, le nostre perplessità” ha dichiarato Luca Trassinelli. “Una delle cose che avremmo potuto far notare è che molte di queste antenne sono sui nostri confini, ed è paradossale che in tutto questo parlare di unione dei comuni non sia venuto in mente a nessuno che questa è una cosa da trattare a livello di comprensorio. E’ necessario, inoltre, chiedere che fra le varie zone da prendere in esame per le prossime installazione si privilegiassero aree poco abitate, trafficate o trafficate in momenti specifici, come le zone industriali. Si dovrebbe inoltre prevedere una specie di indennizzo sulle tasse comunali per coloro che abitano nelle vicinanze delle antenne, che vedono le proprie case deprezzate”.

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