Pericolo ciclisti sulle strade buie, Avis pensa ai giubbini

Le strade più “battute” sono la Tosco Romagnola, la Romanina, ma soprattutto la provinciale Francesca tra Castelfranco e Santa Croce. Sono le arterie maggiormente frequentate dei pendolari delle due ruote: ragazzi in gran parte di origine straniera che, all’uscita dal lavoro, se ne tornano a casa in bicicletta nel bel mezzo del buio. Il tutto su strade spesso poco illuminate e in un territorio dove le piste ciclabili sono ancora una chimera.

Una situazione di pericolo costante sulle strade del comprensorio, soprattutto quando le stesse persone in bicicletta circolano senza un segnale luminoso o un giubbino catarifrangente. Succede così che tanti automobilisti siano costretti a brusche frenate o deviazioni dell’ultimo secondo per evitare l’impatto. Una situazione divenuta insostenibile secondo molti cittadini. “Poche sere fa ho evitato il dramma solo perché viaggiavo a 40 chilometri orari – racconta Marco Mancini, capannese, consigliere dell’Avis di Montopoli -. È giunta l’ora di fare qualcosa prima che ci scappi il morto”. Nasce da qui l’idea dell’associazione Avis di Montopoli di organizzare prossimamente un’iniziativa mirata. “Stiamo pensando ad un evento di sensibilizzazione, magari per distribuire a questi ragazzi dei giubbini catarifrangenti e fornire un minimo di educazione stradale”.
Già da tempo, del resto, dalla questione si sono interessate anche le associazioni che si occupano dell’accoglienza di profughi e richiedenti asilo, ai quali vengono fornite anche nozioni di educazione stradale e tutti gli strumenti per viaggiare il più possibile in sicurezza. Un segnale che coinvolge comunque solo una parte del problema, in un territorio dove vivono e lavorano numerose persone di origine straniera per le quali la bici, molto spesso, rappresenta l’unico mezzo di trasporto per spostarsi da un comune all’altro. “È un tema sul quale le nostre associazioni sono impegnate da tempo – racconta Alessandro Lapi dell’associazione La Querce di Mamre, che gestisce il centro di ospitalità notturna di Santa Croce -. Nell’ambito dell’educazione civica forniamo anche delle nozioni di educazione stradale, mettendo a disposizione di questi ragazzi tutta l’attrezzatura per poter viaggiare in bicicletta anche di notte. Molti di loro, infatti, partecipano a corsi e tirocini formativi sul territorio. Si può sicuramente fare di più e meglio, però l’attenzione comunque c’è”. Un’attenzione che adesso deve diventare più diffusa, anche per quei ciclisti che niente hanno a che vedere con i percorsi di accoglienza. Nasce da qui l’idea dell’Avis, decisa ad organizzare un evento per sensibilizzare sul problema e distribuire più giubbini possibile.

 Giacomo Pelfer

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