Il futuro di Conad del Tirreno è a Montopoli – Foto e video foto

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“Dovevamo decidere se ampliarci qui o altrove: siamo stati felici di farlo qui perché ci eravamo già da tempo”. Lo ha detto Ugo Baldi, amministratore delegato di Conad del Tirreno, inaugurando oggi 21 giugno il primo tassello di qual nuovo polo logistico destinato a divenire il più grande e innovativo del centro Italia. Si conclude così la prima fase di sviluppo del polo di Montopoli. “Con questa opera – prosegue Baldi – Conad decide di stare a Montopoli. So che ci sono state delle difficoltà. Siamo un Paese stupendo, meraviglioso e complicato”.  

“Noi stamani – ha detto il sindaco di Montopoli Giovanni Capecchi – siamo qui per presentare il futuro de centro logistico Conad. Stiamo parlando di un primo passo che porterà questa struttura a essere il più importante centro logistico del centro Italia. Una struttura che senza l’ausilio degli uomini è in grado di smistare la merce. Questo è senza dubbio il fiore all’occhiello del progetto di sviluppo Conad, ma certamente non è esaustivo, perché in entrambi i lati dell’attuale magazzino sono previste nuove strutture. Io ho un rammarico, perché l’inserimento di questa azienda così importante sul mio comune non è merito mio: devo ringraziare chi mi ha preceduto per la lungimiranza”. (continua a leggere dopo il video)

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“Anche se ho condiviso questo progetto fine da subito – ha aggiunto -, la sua prosecuzione sarà possibile solo in virtù degli strumenti urbanistici del comune. Il compito di un’amministrazione moderna, dinamica e attenta è anche quello di attrarre investimenti capaci di generare sviluppo e ricchezza”.
“Nel corso degli anni – ha aggiunto Paolo Vadalà, direttore logostica – non abbiamo mai smesso di lavorare sui processi. Poi nel 2015 abbiamo avvertito la necessità di diventare più incisivi, con l’obiettivo di accorpare il magazzino di Altopascio all’interno di quello di Montopoli, senza però dover portare qua i metri quadri di Altopascio. Così abbiamo pensato di riconfigurare il magazzino in ottica di modernità. Con il supporto del dipartimento di ingegneria dell’Università di Padova abbiamo studiato le possibilità, abbiamo così elaborato le specifiche di progetto e le abbiamo sottoposte a 7 aziende. Alla fine la scelta è caduta sulla Jungheinrich. Ci tengo a ringraziare tutta la mia squadra di progetto”.
“Stiamo parlando di un prodotto – professor Roberto Caracciolo dell’Università di Padova – che nasce alla fine di una ricerca e non di un prodotto che si può acquistare chiavi in mano. All’università di Padova abbiamo sviluppato una ricerca applicata che ci permette di lavorare con aziende importanti per arrivare a qualcosa di nuovo, qualcosa che non c’è. Oggi le nostre abitudini sono cambiate, ma è cambiata un po’ meno la logistica. Oggi tutti pensano ad un magazzino, ma la grande distribuzione ha bisogno di innovazione. Qui ci sono macchine che vedrete solo qui. Qui c’è innovazione, calata però nei numeri di questa realtà. La scommessa era quella di ottimizzare i peacking: in questa stanza arriva la merce che viene messa sui pallet in modo automatico”.
“Siamo una multinazionale presente in 100 nazioni – ha spiegato Guido Ivaldi, direttore logistics di Jungheinrich -. Il nostro modello di business è quello di parlare di soluzioni: noi amiamo fare l’abito direttamente su misura del cliente. Abbiamo fatturato 3,2 miliardi l’anno scorso e siamo 15mila persone”.

Il nuovo magazzino
La posa in opera di 150 pali di sostegno, una platea di 100 betoniere di calcestruzzo, molteplici tonnellate di scaffalature in acciaio e un’insegna luminosa di 6 metri di diametro hanno dato forma a un ampliamento moderno e funzionale. A dargli sostanza hanno provveduto nuove tecniche di preparazione integrate tra loro – automatiche, semiautomatiche e manuali – e armonizzate da un nuovo software specialistico, capace di veicolare oltre 40 milioni di colli all’anno: un “direttore d’orchestra” per la pianificazione, la schedulazione e il monitoraggio degli stati di avanzamento delle attività.

L’investimento di Conad del Tirreno, mirato a rendere più moderna ed efficiente l’intera piattaforma, si conferma in linea con l’obiettivo di favorire politiche commerciali idonee alle esigenze e aspettative di un cliente sempre più attento ed evoluto. Operare in un mercato altamente competitivo in cui l’attenzione del consumatore è sempre più rivolta alla qualità, alla convenienza e alla ricerca di prodotti sempre più specifici per ogni esigenza, rende necessaria un’evoluzione costante delle organizzazioni e dei processi, per preservarne la capacità di reazione alle innumerevoli variabili in gioco. In uno scenario siffatto la funzione logistica non può sottrarsi ad un’analisi continua rivolta alla modernità e alla tecnologia.

«Ottimizzazione dei costi, maggiore efficienza e efficacia nei confronti del mercato e un offerta ancora più distintiva e conveniente sono gli ambiziosi obiettivi, condivisi con i nostri soci imprenditori, per assicuraci un forte differenziale competitivo sul mercato», dichiara l’amministratore delegato di Conad del Tirreno Ugo Baldi. “L’obiettivo di supportare al meglio le nostre strategie e le nostre politiche commerciali necessita di un approccio moderno e innovativo alla logistica, con maggiori sinergie fra aziende produttrici, fornitori di tecnologia e sevizi logistici. Tutti gli interventi in programma sono realizzati prestando massima attenzione alla sostenibilità ambientale e produrranno anche importanti ricadute sul tessuto economico di Montopoli”.

“La piattaforma di Montopoli, una volta a regime, consentirà di distribuire sulla rete di vendita oltre 65 milioni di colli all’anno, di cui 40 milioni di prodotti grocery e i restanti di prodotti freschissimi”, afferma il direttore generale Conad del Tirreno Fiorella Bianchi. “Il progetto nasce dalla volontà di fare del polo una struttura di eccellenza della logistica, in cui si combina l’efficienza con la qualità rivolta al consumatore, espressa da prodotti sempre più freschi e controllati e da una profondità assortimentale che copre le esigenze dei punti di vendita dai 200 ai 5.000 mq. Questo primo intervento rappresenta un’estensione del 3,5 per cento della superficie dell’edificio esistente che permette, con la creazione di aree specialistiche di preparazione, un incremento di oltre il 30 per cento dei prodotti movimentati. Inoltre, la concentrazione dei flussi si traduce in sinergie sia di trasporto sia di movimentazione, con conseguente riduzione dell’impatto sull’ambiente: tema, quest’ultimo, di grande interesse per Conad”.

L’ampliamento.
Il primo di questi , che terminerà entro il 2018, comprende la realizzazione di un centro per la gestione degli imballaggi, la realizzazione di altri innovativi impianti per la gestione dei prodotti a temperatura controllata, unitamente all’urbanizzazione dell’area con la riorganizzazione dei parcheggi e della viabilità locale, che beneficerà della separazione dei flussi viari pubblici da quelli destinati in modo specifico alle attività del magazzino.
A seguire, entro il 2020, verrà ultimata la fase di riqualificazione dell’area industriale, con la creazione di servizi finalizzati ad agevolare ulteriormente la viabilità, di spazi di sosta e parcheggio per i mezzi pesanti e per i mezzi dei dipendenti, di aree verdi alberate. Sostanzialmente un prezioso progetto paesaggistico per ridurre l’impatto ambientale su una zona a vocazione industriale.
L’investimento complessivo destinato al nuovo polo logistico di Montopoli ammonta a oltre 20 milioni di euro.

“La creazione di una vera e propria “cittadella” della logistica – dicono da Conad del Tirreno – avrà riflessi positivi sul territorio anche dal punto di vista economico, sull’indotto e sull’occupazione. Con questi interventi Montopoli si avvia a diventare il quartier generale di un sistema logistico efficiente quanto innovativo in cui saranno occupate, a regime, oltre 500 persone. Dal punto di vista ambientale, inoltre, la nuova strategia consentirà di eliminare i circa 3.500 viaggi con cui i mezzi pesanti ogni anno trasportano le merci tra i due centri di smistamento, con un taglio consistente di costi e di emissioni di CO2 in atmosfera”.

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