Capanne invasa dai tir, sosta davanti alle case – Foto foto

Una selva di camion allineati uno dietro l’altro, dal tramonto all’alba, in attesa di poter ripartire alle prime luci del giorno. Sembra un’immagine scattata nel parcheggio di qualche autogrill o in una trafficata zona industriale. E invece no: succede lungo la Tosco Romagnola a Capanne, proprio di fronte all’uscita della superstrada FiPiLi.

È qui che da qualche tempo i cittadini sono costretti a fare i conti con tir e camion posteggiati davanti casa, proprio davanti ai cancelli e ai giardini di quello che, a tutti gli effetti, resta un centro abitato. Un problema che si ripete ogni sera, quando almeno un paio di camionisti decidono di passare la notte dentro lo svincolo, parcheggiando i propri tir di fronte al bar la Rotonda o addirittura sulla corsia di ingresso della FiPiLi. Una presenza ingombrante, talvolta troppo invasiva per gli automobilisti che stentano a vedere i cartelli e la segnaletica a lato della strada. Una presenza che a volte diventa addirittura un vero e proprio affollamento, come dimostrano le foto scattate poche sere fa, quando una fila di quattro camion ha occupato tutto il bordo strada a lato della Tosco Romagnola, in barba ai divieti e alla carenza di spazio a disposizione. Uno dei camion, addirittura, era stato parcheggiato a cavallo dello stop, nascondendo completamente il relativo cartello agli automobilisti.
Una segnalazione che conferma i limiti e i problemi di uno svincolo da tempo al centro delle polemiche. Uno svincolo evidentemente inadeguato rispetto ai volumi di traffico che è costretto a sopportare, e di cui da tempo si parla della necessità di uno spostamento ad ovest, lontano dal centro abitato di Capanne. Evidente, del resto, il sottodimensionamento della larghezza delle corsie di entrata e uscita in superstrada, senza dimenticare che quello di Montopoli è l’unico svincolo della FiPiLi ancora misteriosamente senza pannello e uno dei pochi sprovvisto di illuminazione. Il tutto a dispetto dal traffico pesante che ogni giorno lo attraversa, come dimostrano gli stessi camionisti costretti ad ‘accamparsi’ di fronte alle case.

 

I dati della Regione: l’uscita di Montopoli non teme confronti
Anche i dati sui flussi di traffico raccolti dalla Regione, del resto, dimostrano tutta l’inadeguatezza di uno snodo nato con tanti limiti ma oggi sempre più trafficato. Basta scorrere i numeri per rendersi conto che, in quanto a traffico pesante, l’uscita di Montopoli non teme confronti: lo svincolo di Capanne, in proporzione, batte sia la vicina uscita di Santa Croce (snodo di collegamento per eccellenza del distretto del Cuoio) sia la trafficatissima uscita di Pontedera.
I dati della Regione, aggiornati al 23 dicembre 2016, ci dicono che dal 1 gennaio fino a Natale dello scorso anno l’uscita di Capanne ha visto transitare 4.567.610 veicoli, con una media di oltre 15mila al giorno, di cui 294.190 fra camion, tir e autoarticolati, pari ad una media di 806 mezzi pesanti al giorno. In proporzione, quindi, il traffico pesante dell’uscita di Montopoli è pari al 6,5% del totale.
Ben diversa la situazione delle due uscite più vicine. All’uscita di Santa Croce, infatti, il volume di traffico annuale è stato di 6.437.140 veicoli, con una media di 17.636 al giorno, ma i mezzi pesanti si fermano a 290.905 (797 al giorno), pari ad una media del 4,5%.
A Pontedera, invece, i veicoli transitati in tutto il 2016 sono stati 7.647.115 (quasi 21mila al giorno) ma i mezzi pesanti sono solo 304.775 (835 al giorno): una manciata in più rispetto a quelli di Montopoli. Facendo la proporzione, si scopre che il traffico pesante dell’uscita Pontedera Est è solo il 3,9% del totale, quasi la metà della percentuale raggiunta a Capanne.

L’appello alla politica
Da qui la protesta e l’appello dei cittadini, che da tempo reclamano un intervento risolutivo sullo svincolo. L’amministrazione del sindaco Giovanni Capecchi, nei mesi scorsi, ha portato la questione negli uffici dell’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, anche se il caso Montopoli non sembra essere per adesso tra le priorità dell’agenza politica regionale. Da capire se la questione potrà essere presa in carico, seriamente, nell’ambito del piano strategico per le infrastrutture della Toscana Costa, come suggerito pochi mesi fa dal consigliere regionale Andrea Pieroni.

Giacomo Pelfer

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