Servizi educativi, Fucecchio aumenta l’investimento

Lo scorso anno erano 500mila euro. Saranno quasi 600mila nell’anno educativo 2017/2018 le risorse che il comune di Fucecchio investirà nei servizi educativi per l’infanzia. Sono due le principali novità che riguardano l’anno educativo che inizierà nel prossimo settembre: l’ampliamento della fascia di età nella quale si potrà accedere ai nidi d’infanzia con l’inserimento dei bambini dai 7 ai 12 mesi (finora l’età minima per accedere erano 12 mesi) e l’incremento dei posti pubblici che dagli 80 del 2015 e dagli 85 del 2016 passeranno a 88 nel 2017.

L’incremento è dovuto alla nuova convenzione per il nido comunale La Gabbianella che dal prossimo anno, con la nuova convenzione, potrà ospitare 27 bambini invece dei 24 presenti finora. Gli altri 61 posti pubblici sono invece all’interno delle strutture convenzionate e accreditate che sono il nido Peter Pan, il nido Filo e Palla, il nido L’Isola che c’è, il nido Ape Maia. A questi si aggiungono tre strutture private come lo spazio gioco La Coccinella e i nidi Maramaeo e Fantabosco per un totale di 255 posti disponibili. Un numero molto elevato che soddisfa la domanda dei cittadini e che supera di gran lunga l’obiettivo del 33% di indice di ricettività stabilito dal trattato di Lisbona arrivando a superare addirittura anche il 50%.
“E’ un dato – per la vicesindaco e assessore alla scuola Emma Donnini – che pone il nostro tra i comuni toscani che maggiormente rispondono agli standard europei sul numero di posti bambino. Ma la nostra non è una risposta soltanto quantitativa, anzi è soprattutto una risposta qualitativa. I nidi d’infanzia sono pensati per garantire alle famiglie, e in particolar modo alle madri, la possibilità di tornare al proprio lavoro e vivere a pieno la nuova esperienza di maternità. Allo stesso tempo il nido è il luogo dove il bambino è al centro del percorso educativo, è il soggetto privilegiato al quale viene data una grande opportunità, quella di trascorrere alcune ore della sua giornata in un luogo pensato esclusivamente per lui. La scelta di un coordinamento pedagogico, guidato da una professionista come la dott.ssa Roberta Baldini, è stata fatta ancor prima che la legge regionale lo ritenesse di fondamentale importanza per la verifica della qualità dei servizi”.

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