Migranti, Multicons non insiste su Ponte a Egola

“Sarebbe troppo chiedere di conoscere da fonti ufficiali a che punto sta la vicenda, se è cambiato qualcosa e dove eventualmente sarebbe ubicata la nuova residenza degli ospiti? Sia per trasparenza nei confronti dei cittadini ospitanti, sia anche per rasserenare gli animi dei molti che sulla soluzione Ponte a Egola avevano avanzato forti perplessità”. La richiesta è dell’associazione Territorio in Comune e riguarda il tema dell’accoglienza migranti nel comune di San Miniato. A partire dall’interessamento di Multicons sull’ex banca di Ponte a Egola (qui Migranti, Multicons guarda l’ex banca a Ponte a Egola).

“Da settimane – prosegue l’associazione – a San Miniato e in particolare nella frazione di Ponte a Egola si parla sottovoce della possibilità che alcune decine (20-40) di extracomunitari vengano ospitati in un edificio ubicato nel bel mezzo della frazione. Immobile che nel recente passato aveva ospitato un istituto di credito. Della cosa se ne è parlato e se ne parla sottovoce perché, nonostante gran parte dei residenti della frazione immagini molto bene le problematiche che una simile ipotesi potrebbe comportare per la sicurezza e la tranquillità dei cittadini, il politicamente corretto non ha consentito di esternare ad alta voce le preoccupazioni e i dubbi connessi a tale iniziativa, pena l’essere additati al pubblico ludibrio. L’associazione Territorio in Comune, anche a nome di tutti coloro che fino ad oggi hanno dolorosamente e silenziosamente incassato la notizia di tale ‘ospitalità’, osserva che un eventuale inserimento nel cuore della frazione di Ponte a Egola di alcune decine di extracomunitari darebbe luogo ad una situazione di forte disagio, per la centralità dell’edificio destinato a diventare centro di accoglienza, per le numerose attività commerciali limitrofe e non ultimo per la vicinanza di una scuola. In realtà dopo le iniziali informazioni sulla questione è calato un silenzio assoluto. Ufficialmente non si sono avuti più ragguagli sull’argomento. Da informali notizie apparse sui social sembra che la soluzione iniziale sia stata accantonata”.
Le ultime notizie
L’ipotesi dell’ex banca è durata poco, infatti. E anche l’interessamento di Multicons per Ponte a Egola: contattata, chiarisce di non avere al momento progetti in zona. Di ufficiale, poi, c’è ancora poco anche se qualcosa si sta muovendo eccome: un piccolo gruppo di persone sarebbe già ospitato in un’abitazione privata a Ventignano, mentre altri potrebbero arrivare tra non molto. Nella logica del modello toscano, quello fatto di piccoli gruppi e con una cooperativa sociale a occuparsi delle necessità e dei progetti di integrazione. D’altra parte, questa è sempre stata la logica di San Miniato: nessun comune può sottrarsi all’accoglienza, per dovere di legge oltre che morale. E allora, tanto vale lavorarci su. Un’idea già dimostrata, non ultimo con il progetto pilota presentato a Roffia (qui L’integrazione del lavoro, progetto pilota al bacino Roffia). 

 

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