La Serra apre la stagione del tartufo, tra ospiti e novità foto

Sono ancora pochi e non proprio grandi. D’altra parte, la regola è che più la scatola è piccola e più la sorpresa è grossa, se quando la apri ci trovi un gioiello. L’oro delle colline samminiatesi, il tartufo bianco, è stato impiattato per la prima volta ieri 13 settembre, a un paio di giorni dall’apertura della stagione della raccolta, per presentare la stagione delle mostre e sagre. “Ho girato tanto l’Italia del tartufo – ha detto il presidente di San Miniato Promozione Delio Fiordispina – ma nessuno ha, come San Miniato, così tanti eventi. Ogni città ha la sua fiera o mostra mercato, ma una. Invece noi no e la nostra è una peculiarità importante perché possiamo offrire 2 mesi di feste del tartufo”. 

A partire dalla Sagra del Tartufo Bianco e del fungo porcino di La Serra, che quest’anno arriva a doppia cifra e si svolge il 22, 23 e 24 settembre. Dieci anni, con la voglia di crescere nei numeri, nella qualità e negli eventi. Tanto che nel programma, insieme ad appuntamenti confermati come la passeggiata alla scoperta del territorio, ci sono le presentazioni di libri, dedicati alla tavola, ovviamente. Al Padiglione delle Feste de La Serra (Il tendone della Serra alla Società Cooperativa), a dirigere la cucina è stato lo chef Paolo Fiaschi, quello del ristorante Papaveri e Papare di San Miniato ma anche di Papaveri e Mare di San Vincenzo (Lo chef Paolo Fiaschi rileva l’ex Gambero Rosso). Che nei piatti, grazie ai cavatori de La Serra, ha potuto mettere, profumato e abbondante, il tartufo, che si sente meglio con uovo, riso, patate. Assente il piatto forte delle cuoche de La Serra: il tagliolino sarà nel menu delle cene dei tre giorni e del pranzo della domenica. A raccontare il programma sono Fabrizio Mandorlini e Debora, madrina della manifestazione. 
Il programma
Domenica mattina ci sarà la cerca del tartufo con i tartufai delle colline samminatesi e nel pomeriggio, dopo il pranzo, una passeggiata da La Serra a Buggiano alla scoperta del bosco tartufigeno e del borgo, in un percorso di aneddoti e storie tra bosco, ville, fattorie. Poi il cooking show con le cuoche de La Serra e la presentazione di due libri: Coccole di cipresso, che contiene le ricette di famiglia e la storia della famiglia di Carla Ulivieri, che diventa storia della comunità, a partire dal mangiare insieme, magari il famoso collo ripieno. L’altro libro è Donne del vino in Toscana, scritto da Roberta Capanni e Nadia Fondelli perché, spiega Capanni, “è piu difficile fare vino se si è donna”. 
Gli interventi
Tra gli ospiti dello staff della sagra c’era anche la consigliera regionale Alessandra Nardini, che fa parte della commissione agricoltura in Regione. “E’ bello iniziare da qui la stagione del tartufo. Un prodotto di qualità che è giusto valorizzare. Dopo la riforma delle province e il riordino delle competenze, dalla Regione siamo riusciti a far tornare il 90 per cento dei proventi dei tesserini sul territorio. Un inizio, ma di un lavoro lungo, fatto con la convinzione che il tartufo debba essere valorizzato, ma assieme al territorio del quale è parte e che chi quel territorio lo vive sia la persona migliore a indagarne le necessità. Continuare a salvaguardare il tartufo, ma senza snaturare il territorio è la direzione più sana per la promozione”.
“Per la prima volta – ha voluto precisare il presidente del consiglio comunale di San Miniato Vittorio Gasparri -, il sindaco non c’è ma ci sono io perché lui era impegnato in un incontro sulla scuola (Bambini a scuola da lunedì a San Miniato, Cigoli non apre). Sono sceso da San Miniato e ho visto questo spazio illuminato. Si vede da lontano ed è segno che qui c’è qualcosa di vivo e bello. Questo ambiente è un fiore all’occhiello per noi e anche per la nostra amministrazione. Siete sulla strada giusta: questo ambiente deve essere sfruttato da tutte le associazioni perché è davvero un fiore all’occhiello”.
“Grazie a tutti voi che siete qui – ha detto Cesare Profeti, presidente de La Serra Società Cooperativa – Sono orgoglioso di tutti gli elogi ricevuti per questa serata e per la nostra attività. Elogi arrivati anche grazie alla cucina dello chef Paolo Fiaschi. E’ bello rappresentare questo gruppo del quale sono orgoglioso”. (E.ven)

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