Ancora maleodoranze alla Waste, esposto della municipale foto

Un nuovo esposto per le maleodoranze provenienti, secondo quanto appurato dagli uomini di Arpat, dall’impianto Waste Recycling di Castelfranco di Sotto.

Le maleodoranze si sono verificate nei giorni 9 e 10 e 11 e 12 novembre. Il cattivo odore è arrivato fino agli abitati di Castelfranco di Sotto e di Santa Croce sull’Arno.
Questa volta a fare l’esposto però non sono i cittadini ma la polizia municipale di Castelfranco di Sotto che ha messo nero su bianco la situazione rilevata e poi confermata dagli ispettori di Arpat. Gli stessi ispettori hanno verificato approfonditamente che le maleodoranze provenivano dall’impianto Waste Recycling dove hanno anche fatto un sopralluogo, sottolineando nel verbale per la prima volta una situazione definita di disturbo olfattivo: “L’impianto Waste Recycling continua a costituire una fonte pressoché costante di disturbo olfattivo per il territorio, nonostante le modifiche consistenti e significative effettuate nel corso del 2016 dal punto di vista tecnologico ad apparati e settori di trattamento dei rifiuti”. Alla fine Arpata ha inviato gli atti a Asl, Comune di Castelfranco e Regione per cheidere misure restrtitive per l’attività dell’impianto.
Le indagini
La mattina del 9 e del 10 novembre infatti dopo l’allarme lanciato dalla polizia municipale che ha chiesto l’intervento di Arpat gli ispettori sono arrivati a Castelfranto e hnno riscontrato la presenza di odori molesti in prossimità del ponte sul canale Usciana. il giorno successivo il (10 novembre) i tecnici di Arpat hanno rilevato la presenza, già al mattino presto, di maleodoranze molto intense in corso sul versante della collina a nord dell’impianto di depurazione Aquarno (estraneo ai fatti), nel comune di Santa Croce sull’Arno, per effetto del vento proveniente da sud-ovest.
La caratteristica degli odori rilevati nelle due occasioni e la rilevazione della direzione del vento presente, hanno immediatamente indirizzato i tecnici verso gli impianti Waste Recycling di Castelfranco che sono stati oggetto di ispezione, sia il giorno 9 che il giorno 10. “Questi accertamenti – registrano i tecnici Arpat – hanno permesso di verificare, alla presenza del capo impianto, che odori analoghi a quelli rilevati in esterno erano effettivamente presenti in varie zone dell’insediamento, in particolare nella zona del comparto biologico e di trattamento dei fanghi. In questa fase, per quello che è stato possibile fino ad ora accertare, si ritiene anche che i fenomeni rilevati nei due giorni siano stati prodotti dal comparto biologico e di denitricazione dell’impianto, dove ad avviso degli ispettori dell’Agenzia regionale si sono accumulati prodotti odorigeni veicolati all’esterno dal camino E3, dove confluiscono tutte le aspirazioni delle vasche coperte”.
Un problema quello degli odori che per Arpat ormai è costante e infatti i tecnici speigano: “Nel corso di questa parte di anno 2017, si sono ripetuti gli eventi di maleodoranza con effetti sensibili nella zona, come è evidenziato dagli esposti pervenuti da parte dei cittadini e dalle rilevazioni effettuate dai tecnici Arpat con il Sistema di Telerilevamento.
Una serie di maleodoranze che non sembrano quindi essere state risolte nonostante gli investimenti datti dalla ditta nel 2016 per limitarli, tanto che i tenici dell’Agenzia regionale per l’Ambiente dicono: “Si ritiene che le criticità maggiori siano da imputare agli aspetti di tipo gestionale e non tanto alla dotazione impiantistica attuale fortemente migliorata, anche se miglioramenti di questo aspetto sono possibili ed auspicabili, poiché l’azienda mostra l’esigenza di sfruttare al massimo le potenzialità impiantistiche di cui è dotata. Alla luce – dicono ancora i tecnici Arpat – di quanto osservato negli ultimi giorni, che però non si discosta da un trend ormai consolidato di una pressoché costante presenza di maleodoranze intorno all’insediamento,  abbiamo sottolineato sottolinea l’urgenza di provvedimenti di maggiore efficacia nell’immediato, dato che gli ulteriori interventi previsti dall’azienda, a livello impiantistico, potranno sortire effetti positivi solo su nel lungo periodo”.
Le conclusioni
Insomma servono altri interventi rapidi secondo Arpat in primo luogo la riduzione della quantità di rifiuti trattati e una limitazione alle tipologie di rifiutitanto che nel verbale inotlrto anche alla regione ente di riferimento dopo il trasferimento delle competenze provinciali. “Per questo – si legge nel verbale Arpat – il dipartimento di Pisa ha trasmesso i risultati degli accertamenti descritti alla regione Toscana, al Comune di Castelfranco di Sotto ed alla Asl, evidenziando che si ritiene necessario l’adozione di prescrizioni restrittive, da parte dell’Autorità competente (la Regione), sulle tipologie e sui quantitativi di rifiuti da trattare, fino al rientro nelle condizioni di normalità.
Il presente e la storia recente
Lavori quindi, quelli fatti dalla nuova proprietà che, nonostante la sincera manifetazione di voler risolvere il problema anche attraverso ingenti investimenti, secondo Arpat non hanno risolto in modo radicale la questione maleodoranze e che richiedono una valutazione da parte degli enti competenti valutando di limitare le tipologie di rifiuti trattate. L’amministrazione comunale di Castelfranco guidata dal sindaco Gabriele Toti nella giornata si è limitata a evidenziare la nota di Arpat e a dire: “È primario interesse dell’amministrazione comunale continuare a portare avanti l’impegno per salvaguardare la salute dei propri cittadini e tutela l’ambiente. L’impegno e l’attenzione per le problematiche di disagio ambientale sono sempre al primo posto in un’ottica di sviluppo del territorio. L’amministrazione ringrazia infine i cittadini per le segnalazioni e Arpat per il prezioso e puntuale lavoro di monitoraggio.
L’amministrazione Comunale – continuano dalla giunta Toti – si è attivata insieme ad Arpat ente competente, perché le verifiche fosse avviate al più presto per arginare il problema e capirne le fonti. Dispiace registrare nuovamente il ripetersi di nuovi fenomeni di maleodoranze dopo gli importanti lavori eseguiti dall’azienda sui propri impianti e l’assenza di problemi dopo tanto tempo che faceva ben sperare”.
Importati lavori che il 18 ottobre 2016 erano stati salutati con entusiasmo dagli amministratori locali di Castelfranco in ocasione della cessino di Waste Recycling a Hera Ambiente, tanto che il sindaco Gabriele Toti (in foto, scattata a ottobre 2016 in visita agli impianti Hera) si recò con Maurizio Giani di Waste e l’ingegner Galli di Hera a conoscere i vertici dell’azienda Emiliana e a visitare gli impianti, annunciando che sarebbero arrivate le coperture contro le maleodoranze (leggi qui).
Ma oggi evidentemente il problema è tornato fuori con prepotenza e forse l’azienda dovrà tornare a mettere mano agli impianti nonostante gli investimenti della nuova propreità, uno dei primi atti che fece Hera Ambiente appena si insediò, dando prova di voler risolvere il problema dopo anni di attesa dei cittadini.(g.m.)

 

 

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