Liceo Marconi, Mallamaci: “Basta immobili provvisori”

“Speriamo di non doverci trovare ancora a subire l’acquisto dell’ennesimo immobile provvisorio”. L’auspicio è di Raffaella Mallamaci, presidente del Comitato Polo Scolastico San Miniato. E arriva dopo un incontro che ha visto allo stesso tavolo i sindaci del comprensorio, la Provincia e i genitori dei ragazzi del Marconi, che quell’incontro lo avevano richiesto per verificare a che punto è la progettazione del nuovo Liceo, visto che la Regione ha stanziato dei fondi di cui una parte va spesa entro la fine dell’anno.

“E’ venuto fuori – racconta Mallamaci – che sul terreno individuato come ‘ottimale’ dallo studio di fama ci sono dei problemi che riguardano l’interesse archeologico della zona, per il ritrovamento già 60 anni fa di reperti etruschi, e problemi idrogeolgici come indica lo stesso nome Fontevivo. I genitori hanno fatto notare che i ragazzi si trovano per l’ennesima volta in una scuola che non è a norma e non si sa per quanto ci debbano stare, nonostante l’impegno profuso da tantissimi di loro nel portare avanti la richiesta di un Liceo degno di questo nome e che, per quanto si cerca di fare vedere il bicchiere mezzo pieno, c’era un liceo in un posto bellissimo dentro un polo scolastico e non c’è più. La provincia ha risposto che basta con la nostalgia del passato, le cose ora sono cambiate: c’è un progetto da portare avanti, c’è l’impegno della provincia e del comune, e comunque nella sventura siamo stati fortunati perché i ragazzi stavano in un posto bruttissimo e ora stanno meglio (ci vuole poco ad essere meglio di San Donato). A guardare i fatti le cose non sono cambiate affatto. Già 10 anni fa si promise di rifare il liceo meglio di prima, ci furono protocolli d’intesa tra comune e provincia, commissione di progetti, campagne elettorali che ancora nel 2015 davano per certo la ricostruzione del liceo dov’era. Il fatto che ci sia la stessa amministrazione provinciale lascia ancora meno tranquilli, visto che il posto bruttissimo hanno trovato conveniente comprarlo loro e mentre da una parte si prometteva la ricostruzione del liceo a San Miniato, dall’altro si portava avanti con l’acquisto una scelta di fatto definitiva. L’inagibilità dell’immobile a San Donato ha portato alla luce tutte le incongruenze di una politica e di una pubblica amministrazione che promette all’occorrenza per poi fare come gli torna più comodo. Dispiace vedere che i sindaci del comprensorio in questa partita, pur partecipando alle riunioni, è come se non esistessero, mai una uscita, una presa di posizione su due Istituti che pur li riguardano da vicino e che sono un riferimento importante anche per il loro territorio. Ma quando dicevamo che è insensato buttare giù il Liceo di via Catena, che nonostante l’abbandono da dieci anni, è sempre lì in piedi e che va verificato se si può recuperare se non altro per dare al Cattaneo lo spazio che reclama da anni, perché non ci hanno appoggiato? Ora viene fuori la bella notizia che si stanno facendo dei carotaggi in via Catena, bene e se era così bella la notizia come mai ci hanno messo tanto e fino all’ultima riunione provinciale lo avevano destinato alla demolizione? Sembra che dare al Cattaneo gli spazi di cui ha bisogno nel più breve tempo possibile e con meno costi recuperando quello che già c’è, sia una idea bizzarra che riguarda solo il Comitato, come la richiesta di verificare alla luce delle nuove tecniche ingegneristiche, il ripristino del polo, in un posto che è ideale sia per la collocazione fisica che per l’ottimizzazione di spazi, costi e servizi, è una idea che non interessa a nessuno. Strano perché a noi pare una battaglia importantissima per tutto il territorio, da Santa Croce a Castelfranco, Montopoli e tutta San Miniato e prima di rinunciare ad anni di progetti e investimenti bisognerebbe davvero averle tentate tutte (buon padre di famiglia docet). Le verifiche antisismiche a San Donato a 9 anni dall’acquisto, i carotaggi in via Catena dopo 9 anni di abbandono, le verifiche archeologiche ed idrogeologiche a Fontevivo dopo che era stato dato per certo che era cosa fatta, ma quanto ci sta costando tutto questo? Per arrivare dove alla fine?”. 

 

 

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