Discariche abusive, 50 multe in 11 mesi a Montopoli

Il conto di tutto il 2017 non è ancora pronto, ma alla fine del mese di novembre l’elenco delle sanzioni ha raggiunto quota 50, per una cifra complessiva di poco inferiore ai 10mila euro. Sono le sanzioni elevate nel 2017, dalla polizia municipale del comune di Montopoli, contro i responsabili dell’abbandono abusivo di rifiuti sul territorio comunale.

Un problema continuo, intensificatosi dopo l’attivazione della raccolta porta a porta dal 2015, come avvenuto del resto un po’ dovunque nel comprensorio e non solo dopo la scomparsa dei vecchi cassonetti. Un problema, tuttavia, che nel caso di Montopoli si caratterizza per alcuni punti particolarmente amati dagli irriducibili dell’abbandono, a cominciare ad esempio dal bordo strada di via Vaghera, la strada che costeggia l’Arno partendo dal ponte di Castelfranco, dove i più frequenti tagli della vegetazione hanno finalmente limitato lo scarico continuo di rifiuti e di ingombranti. Ma il problema persiste un po’ in tutta la zona rurale tra la ferrovia e l’Arno, così come nella zona industriale di Fontanelle, perfino a pochi passi dalla stazione ecologica, ma anche nei pressi della superstrada e sparsa qua e là, un po’ dovunque, nelle campagne tra Montopoli e Marti. “Al 30 di novembre – afferma l’assessore all’ambiente Alessandro Varallo – avevamo elevato 50 verbali: sono i casi in cui, rovistando tra i rifiuti, riusciamo a raccogliere elementi che ci permettono di risalire al responsabile. Questo è possibile anche grazie alla collaborazione con le Giacche Verdi e i volontari di Geza che si muovono sul territorio. La media di solito è di un verbale ogni 3 controlli sul posto: significa che rispetto alle 50 sanzioni i rilievi eseguiti sono stati almeno 150”. Come previsto dalla legge, la sanzione parte da un minimo di 160 euro per arrivare poi a 500 nel caso di recidiva. “Ad ogni modo – riprende l’assessore – anche quando non riusciamo ad avere elementi tali per elevare una multa, troviamo comunque degli indizi che ci permettono di stabilire il potenziale responsabile. In quei casi la persona viene convocata al comando per un richiamo formale, anche per trasmettere il messaggio che i controlli ci sono e che l’attenzione rimane alta”. (g.p.)

 

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