
“Il sindaco di Santa Maria a Monte Ilaria Parrella e la giunta si sono aumentati del 10 per cento lo stipendio, ma tutti zitti” è l’accusa che Alberto Fausto Vanni muove all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Parrella.
Vanni attacca duramente il sindaco Parrella e la sua giunta, infatti dice: “Questa volta non si sono fatti la foto di gruppo sindaca e giunta di Santa Maria a Monte in occasione della determina che stipula l’aumento di stipendio mensile di circa il 10 pento. La determina è composta da cinque pagine riportante articoli di legge, per dire dell’adeguamento, o meglio, aumento dello stipendio mensile per sindaca, giunta e gettone di presenza ai consiglieri comunali. Si passa per identità al sindaco ed assessori a 112.028 euro e l’Irap a carico del comune di 9.522 euro. In un periodo come quello attuale di vacche magre aumentarsi lo stipendio non è condivisibile, anzi è inopportuno”. Soprattutto Vanni attacca il silenzio diffuso sulla questione da parte dell’amministrazione comunale: “Ma la cosa che salta agli occhi – sottolinea Vanni – è il silenzio su questo argomento, visto che sindaca e giunta sono dei bravi comunicatori, spesso ripetono tre o quattro volte le opere che stanno facendo, ma quando si tratta di argomenti ‘sensibili’ il silenzio è d’obbligo”. Vanni ricorda di aver fatto in passato una proposta concreta all’amministrazione comunale: “In passato – annuncia Vanni – avevamo consigliato di tagliarsi lo stipendio e mettere telecamere su tutto il territorio comunale, visto i continui furti che in modo particolare subisce Ponticelli, Cerretti e Montecalvoli, ma tutto tace, continuate a fare gemellaggi e festicciole, siete irresponsabili. Per onestà intellettuale vari lavori sono stati fatti, alcuni di buona fattura come l’illuminazione e asfaltatura di vari tratti di strada, mentre altri interventi come la pista ciclabile in via di Bientina, la collocazione della casa della salute agli ex macelli, la pista di atletica allo stadio, questi lavori invece, a parer nostro, non sono condivisibili”. Vanni prende di mira anche la scarsa trasparenza dell’attuale amministrazione, infatti dice: “L’accesso agli atti è cosa impossibile, la trasparenza non è ne dna della sindaca. Le leggi attuali dettano che ogni cittadino può accedere ad atti pubblici in maniera semplice e lineare per verificare come vengono spesi soldi pubblici. Ma la sindaca, di solito, fa rispondere al dirigente non dando informazioni plausibili. Un comportamento in stile autoritario e opaco”.