La banda della mola colpisce ancora a Santa Croce foto

La banda della mola è tornata ad agire a Santa Croce sull’Arno e nella serata di ieri 11 gennaio ha messo a segno una nuova serie di furti in abitazione nel quartiere compreso tra via Salvatori, via Dante e via San Tommaso. I ladri hanno visitato varie case, compresa l’abitazione dell’architetto Massimo Fornaciari.

Hanno agito indisturbati tra le 17 e le 19, rubando nelle prime abitazioni gli strumenti per mettere a segno i colpi successivi. Massimo Fornaciari noto architetto e politico di area socialista del Comprensorio, quando è tornato a casa ha trovato tutti e tre i piani della sua abitazione letteralmente devastati. “Quando sono entrato in casa – racconta – ho visto subito che erano entrati i ladri, non c’era dubbio: hanno messo a soqquadro in modo devastante tutta la mia abitazione, addirittura hanno anche provato ad aprire la porta di ingresso che dà su via Dante dall’interno, distruggendola. È una sensazione terribile, quella che si prova quando si rincasa e si capisce che qualcuno ha frugato nelle tue cose, ma soprattutto i danni causati nella spasmodica ricerca di beni di valore – da me cercavano una cassaforte. Infatti hanno rovesciato armadi, hanno staccato i quadri dalle pareti, distruggendo quello che trovavano sul loro cammino. Al di là dei beni che mi possono avere sottratto – sto cercando di capire ancora cosa manca -, è una sensazione brutta quella che lasciano. Per fortuna, quando sono tornato se ne erano già andati, altrimenti la paura è sempre quella di poter commettere qualche reato presi dall’impeto, dalla rabbia e dalla paura. Dispiace che in Italia e nelle nostre comunità non si riesca a fermare questi reati di natura predatoria che poi toccano nel vivo, nel quotidiano i cittadini”.
A casa dell’architetto, dopo avere frugato e devastato i tre piani della casa, i ladri hanno anche preso la scala che gli è servita per mettere a segno il colpo successivo. “Quando con i carabinieri ho fatto il sopralluogo – continua – mi sono accorto che mancava un piccola scala che tenevao in casa, era quella che hanno ritrovato a casa di uno dei miei vicini, dove hanno messo a segno un altro furto. E in questo secondo furto i ladri hanno avuto più fortuna, infatti la cassaforte l’hanno trovata e l’hanno aperta con la mola senza che nessuno si accorgesse di niente. Addirittura prima di depredare questa seconda casa, i malviventi hanno bloccato il cancello di ingresso al giardino con un pesante vaso. Quando è arrivata a casa, verso le 18, mia moglie – racconta il padrone di casa – non riusciva ad aprire il cancello e mi ha chiamato. Quando sono arrivato ho notato che contro al cancello c’era una dei grossi vasi di coccio che teniamo in giardino e poi si avvertiva un forte odore di bruciato. Allora ho subito capito che erano passati i ladri. La paura più grossa è stata che potessero sempre essere in casa e così ho fatto attendere mia moglie e mio figlio fuori e sono entrato io visto che non si sentivano rumori. La porta era aperta e avevano rovistato ovunque, mettendo tutto in disordine. Poi quando sono arrivato nella stanza dove c’era la cassaforte ho visto lo scempio più grosso: con la mola aveva segato lo sportello e l’avevano aperta, addirittura avevano abbassato l’avvolgibile della finestra per non farsi vedere. Dentro c’erano un po’ di soldi, anche perché in questi giorni si doveva pagare l’assicurazione di una della automobili, poi hanno rubato oggetti preziosi e perfino i joystick della play station. Alla fine mi hanno portato via, tra preziosi e soldi, quasi 5mila euro. Per aprire la cassaforte poi dopo abbimo scoperto che avevano preso la scala a casa dell’architetto Fornaciari”. I ladri, secondo quanto ricostruito dai carabinieri arrivati sul posto una volta chiamati dalle vittime, sarebbero entrati da via Salvatori, penetrando nel caseggiato e poi sono passati di casa in casa dal cortile e dai giardini interni, forse accedendovi da un cancello principale.

Gabriele Mori

 

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