Il Borgo che vorrei, dopo un anno i nuovi progetti foto

“Alzare la saracinesca non basta, né qui né a Firenze. Ma credo che stiamo andando nella direzione giusta. Abbiamo scommesso e scommetteremo sempre nel centro storico, ma ci vuole tempo. Mentre aspettiamo noi rilanciamo con nuovi investimenti e nuove potenzialità da esprimere”. Sono parole di fiducia quelle che la sindaca Ilaria Parrella spende per il centro alla vigilia della presentazione di una nuova rosa di bandi per la riqualificazione delle strade e delle piazze della rinomata Chiocciola.

Periodo particolare, questo: a distanza di poco più di un anno il “Borgo che vorrei”, originale sperimentazione di riqualificazione del centro storico messa in piedi sul finire del 2016, ha visto complessivamente aprire circa 20 nuove attività, prevalentemente nel capoluogo. Ed anche a Montecalvoli qualcosa si muove. Troppo poco per sapere se quella scommessa è definitivamente vinta, ma già abbastanza per tirare qualche somma. “Sono molto soddisfatta di quanto siamo riusciti a fare e non pensavo di poter risvegliare l’entusiasmo che ci è venuto di risposta al quel gruppo di bandi. E’ passato solo un anno, e se si guarda il paese come era ad autunno 2016 non si può non notare che qualcosa si sta muovendo. Deve crescere, è un bimbo che ha un anno. Quale attività, per mettere le gambe, ci mette solo un anno o meno? Non molte, non qui. Ma oggi abbiamo qualcosa su cui lavorare, da cui partire. Siamo vivi, come non eravamo un anno fa. Abbiamo innescato qualcosa ‘giocando’ con processi che per loro natura sono lunghi e laboriosi ed in centri storici come il nostro, comunque, in questa fase storica non spiccano il volo da soli. Ci saranno sicuramente cose da migliorare, attività da spalmare più sul corso che sulla piazza, eventi da calibrare e ripensare in modo nuovo, ma siamo qui a parlarne oggi con qualcuno. Ci sono dei commercianti che discutono di questo e sono molti di più di due anni fa. Questo è secondo noi assolutamente positivo. Grazie non tanto al comune, che ha avuto l’idea e gli ha dato una forma giuridica, ma soprattutto a coloro che hanno voluto scommettere con noi in questa cosa”.

SMAM – Il Borgo che vorrei 2.0

Commercianti e ristoratori, ma anche attività di altro tipo. In questo anno, infatti, alcuni buoni segnali sono venuti anche dai bandi specificamente dedicati al turismo, agli eventi, alla possibilità di metterci a disposizione ‘il salotto buono’. E inevitabilmente il pensiero va al carattere che si è voluto dare all’iniziativa di domani, 3 febbraio, nella cisterna medievale a Palazzo Scaramucci alle 15,30. Si parla di una nuova serie di bandi che saranno tutti, o quasi, dedicati proprio ai luoghi, al decoro, al miglioramento delle strutture e del centro. E la magnifica cisterna in cui si svolgerà l’evento, accanto al Palazzo e affacciata sulla piazza della chiesa, dice molto anche di ciò che l’amministrazione vuol dire dell’anno appena passato. “La prima cosa che abbiamo scoperto, anzi ‘ri-scoperto’ attraverso la prima fase del ‘Borgo che vorrei’ è che Santa Maria a Monte non ha da inventarsi niente – continua la sindaca. – Dietro una finestra, dietro una saracinesca, magari chiusa da anni, ci sono dei luoghi meravigliosi che farebbero invidia a molti. Erano chiusi ed oggi, in certi periodi dell’anno, li riapriamo. Stiamo parlando di luoghi privati, in casa delle persone, che sono messi a disposizione del paese. Vi pare poco? Io credo sia una cosa enorme”.

A introdurre la presentazione domani sarà la vicesindaca e assessora alla valorizzazione dei centri storici Manuela Del Grande. Interverranno poi Ilaria Parrella e l’architetto Nicola Saraceno. L’arte, poi, avrà un ruolo importante (pare che sia al centro di un bando specifico di quelli saranno presentati): a scaldare il contesto della presentazione l’artista contemporaneo e di street art Ozmo, la musica di Marlis Steinegger (arpista) e i contributi di Alessandra Antonelli e Alessandro Bargagna, dell’associazione City Grand Tour. Ad allietare il tutto le mostre d’arte di Asia Cardellini, Riccardo Bessi e Daria Palotti. “L’obbiettivo è di generare movimento. In un anno abbiamo fatto molto e non abbiamo intenzione di fermarci – conclude la sindaca. – L’obbiettivo di questo nuovo step è questo, non lasciare da soli coloro che ci hanno seguito sino ad ora e anzi rilanciare questo tentativo di aprire. Aprire i negozi, le strade, prendere il meglio di ciò che abbiamo già, lo abbiamo sempre avuto, e farne qualcosa che tutti possano sfruttare, ammirare se sono turisti o utilizzare nella vita quotidiana”.

Nilo Di Modica

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