Balla e il ’900, il viaggio nell’Italia che cambiò la storia

Delle 50 opere esposte, ce ne sono una manciata impossibili da trovare altrove. Ma non è solo questo a rendere imperdibile la mostra Balla e il ‘900, un viaggio nell’arte che a inizio secolo sognava in grande e che ha continuato a far sognare nonostante il Ventennio e le due guerre mondiali. In un viaggio, tra le stanze di Palazzo Grifoni a San Miniato, che non è solo quello di Giacomo Balla ma che si avvale dalle vedute di Giorgio De Chirico, le composizioni di Filippo De Pisis, le nature morte di Giorgio Morandi, i “figurini” di Gino Severini. E in un periodo, quello di inizio ‘900, in cui l’Italia è stata al centro del mondo. 

La mostra è organizzata dalla Casa d’Arte San Lorenzo e da FuoriLuogo, in collaborazione con il Comune di San Miniato. Con il Futurismo, l’Italia si colloca al centro della scena internazionale: Giacomo Balla (Torino, 1871 – Roma, 1958), fondatore e attivista di tale movimento è il soggetto principalmente indagato in questa mostra sanminiatese, nel 60esimo anniversario della morte. Con opere che vanno dagli anni ’20 a metà dei ’40, il visitatore si troverà proiettato in un contesto storico, sociale e artistico che ha modificato il pensiero e il costume del popolo italiano.
A presentare la mostra “Balla e il ‘900” ospitata nel cuore della Città di San Miniato sono stati il sindaco Vittorio Gabbanini, l’assessore alla cultura Chiara Rossi che hanno fatto da padroni di casa e, insieme a Roberto Milani della Casa d’Arte San Lorenzo e Filippo Lotti di FuoriLuogo, hanno accompagnato i più fortunati in un viaggio in anteprima condotto dal curatore, lo storico dell’arte Luca Nannipieri, che li ha introdotti alla scoperta di questi capolavori.
“L’arte, la bellezza e la gastronomia sono i veri motori d’Italia – afferma il curatore Luca Nannipieri -. San Miniato lo sta testimoniando molto bene, ospitando questa mostra che è attualmente un piccolo unicum in Italia, perché, attorno al genio di Giacomo Balla (ci sono 5 o 6 suoi capolavori che non vedrete altrove), mette a confronto i grandi talenti e i movimenti del primo Novecento in un’esposizione rigorosa, fino alla seconda guerra mondiale, aperta al pubblico più vario, dallo studioso al semplice e curioso visitatore. Da curatore sono felice della collaborazione riuscita con il Comune di San Miniato, la Casa d’Arte San Lorenzo e il coordinatore Filippo Lotti”.

“Questa mostra è un esempio di collaborazione attiva fra diverse realtà che operano nel territorio, unite da un comune obbiettivo: valorizzare San Miniato dal punto di vista culturale e artistico – spiega Roberto Milani -. E’ un ideale percorso che dagli inizi del XX secolo approda al 1945. In questo tragitto, attraverso le 50 opere esposte, si attraversano sia le vibrazioni delle avanguardie dei primi anni del ‘900, sia il rimando al Realismo e l’opera propagandistica del ventennio fascista. In mostra oltre al nucleo principale dedicato a Giacomo Balla, nel 60esimo anniversario dalla sua scomparsa, trovano luce opere di Mario Sironi, Gino Severini, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis e molti altri importanti protagonisti della prima metà del secolo da poco conclusasi – prosegue -. Le opere provenienti da prestatori di tutta Italia, offrono l’opportunità alla Città di San Miniato di consacrarsi per l’ennesima volta, città d’arte e di cultura. L’esposizione curata nei minimi dettagli garantisce una fruibilità eccezionale, frutto della professionalità e dalla volontà di tutti gli attori che si sono adoperati per la realizzazione di questo evento che segna indiscutibilmente, l’alto profilo delle eccellenze di questo territorio”.
“Visitare le opere esposte in questa mostra ci fa rendere conto della grande occasione che il nostro territorio ha – spiegano il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini e l’assessore alla cultura Chiara Rossi -. Ormai da qualche anno la nostra Città si è abituata ad avere importanti esposizioni, ma adesso, grazie alla collaborazione con la Casa d’Arte San Lorenzo e con FuoriLuogo, siamo riusciti ad ospitare nelle splendide sale di Palazzo Grifoni, circa cinquanta opere di artisti di grande livello che hanno segnato un delicato periodo storico del nostro Paese. L’intenzione dell’amministrazione comunale è di proseguire sul percorso che abbiamo intrapreso, facendo di San Miniato una vera e propria capitale dell’arte e della cultura”.
L’esposizione, a ingresso libero, resterà aperta fino al 15 aprile dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18, il sabato e la domenica dalle 11 alle 18 (aperta anche a Pasqua e Pasquetta). Il taglio del nastro è previsto per sabato 24 marzo alle 17,30.

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