L’urbanina in mostra a Poggio Adorno foto

È stato solo l’inizio, quello di ieri (21 aprile), per la neonata associazione “L’auto elettrica tra passato e futuro”, decisa ad organizzare altri eventi culturali e momenti di riflessione sul tema della mobilità sostenibile, rivendicando il primato di un’invenzione mai così attuale. Se n’è parlato negli spazi della villa di Poggio Adorno, in occasione del convegno e della prima mostra dedicata all’Urbanina, la storica auto elettrica ideata e realizzata proprio qui, negli anni ’60, dal marchese Pier Girolamo Bargagli Bandi Bandini e da Narciso Cristiani, collaboratore di Corradino D’Ascanio (mitico inventore della Vespa) nonché padre di don Andrea Cristiani.

Un evento che ha attirato appassionati e curiosi nei suggestivi spazi della villa, messa a disposizione per l’occasione da Roberto Giannoni e dagli altri proprietari. È qui che sono stati esposti 2 dei circa 700 esemplari di Urbanina realizzati nel tempo, uno dei quali messo sul mercato con il marchio dalla Società Zagato che negli anni ’70 ne acquistò il brevetto. Due esemplari acquistati dalla stessa associazione, con l’obiettivo di riportare a “casa” il segno di una genialità d’altri tempi che proprio qui, nel cuore del distretto conciario, iniziò a muovere i primi passi. “Il nostro primo obiettivo è conservare la memoria di quest’invenzione e dei suoi inventori – ha detto il presidente dell’associazione don Andrea Cristiani – anche per rivendicare l’identità e la genialità di questo territorio, ma soprattutto per riflettere sui temi della mobilità sostenibile e diffondere un modello di città abitabile”. “Quest’auto è stata un po’ la “regina” delle auto elettriche – ha aggiunto il vicepresidente Alessandro Valiani -. Ed è sorprendente la similarità che si riscontra tra alcuni modelli attuali prodotti dalla case automobilistiche e l’Urbanina, i cui primi esemplari furono realizzati proprio qui, nel garage della villa”.
Un ricordo che è rimasto ben impresso nelle mente di Letizia Bargagli, figlia del marchese Pier Girolamo, tornata a Poggio Adorno per la prima volta dopo la vendita del complesso nel 1972. “È incredibile l’emozione che ho provato a tornare qua dopo tanto tempo e ritrovare tutto come allora – ha raccontato la donna, oggi residente a Firenze -. Ricordo che Cristiani e mio padre si sono divertiti come bambini a realizzare quest’auto: mia madre lo mandava a chiamare a mezzanotte perché lui stava sempre lì, in garage, a lavorare a questa macchina”.
Un’invenzione che adesso potrebbe diventare uno dei simboli inediti di un territorio dove la genialità e di casa questo è l’obiettivo del sindaco di Santa Croce Giulia Deidda, intervenuta all’evento di ieri insieme ai colleghi di Castelfranco e Fucecchio Gabriele Toti e Alessio Spinelli. “Per il futuro sarebbe bello avere uno spazio accessibile dove mettere in mostra l’Urbanina. Da parte mia – ha annunciato il primo cittadino – ho messo a disposizione il palazzo comunale: potremmo individuare uno spazio, per dimostrare che la genialità di questo territorio non ha a che fare solo con la pelle e il cuoio”.

 

Giacomo Pelfer

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